Alessandro Dalpiaz (Apot): “Circolazione delle merci nella normalità: al confine tempi di attesa di 15 minuti”  

Il direttore dell’Associazione produttori ortofrutticoli trentini rassicura su tutti i fronti: “Non ci sono problemi di disponibilità di mele”. Ma preoccupa la raccolta estiva che assorbe il 60% della richiesta totale di manodopera stagionale

Alessandro Dalpiaz, direttore dell’Associazione produttori ortofrutticoli trentini
Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot

Non ci sono problemi di disponibilità di mele per soddisfare la domanda del mercato fino a fine della stagione”. Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot (Associazione produttori ortofrutticoli trentini) rassicura su tutti i fronti. Anche la circolazione delle merci in Europa è tornata nella normalità con “tempi di attesa al confine sono di massimo 15 minuti”. Preoccupano, invece, i lavori di campagna estivi, a cominciare dalla raccolta che assorbe circa il 60% della richiesta totale di manodopera stagionale. “Stiamo lavorando alla ricerca di una soluzione con le autorità preposte, allo scopo di trovare formule di assunzione quanto più semplici possibili ma rispettose delle disposizioni a tutela della salute”.

Direttore, ci sono problemi logistici?

“La domanda, come sappiamo, è aumentata: stiamo lavorando a ritmi serratissimi per garantire le forniture rispettando le norme imposte e tutelando al massimo la salute dei lavoratori, fondamentali per la tenuta del settore. Naturalmente è caduta anche la richiesta ingiustificata da parte di alcuni distributori, soprattutto europei e internazionali, di chiarimenti o certificazioni aggiuntive che garantissero che la merce fosse virus free. Diversi Enti di riconosciuta competenza, come Efsa, Omc, ministero per la Salute, hanno più volte confermato che non sussistono evidenze di un legame tra frutta e diffusione del virus. E tutte le strutture di lavorazione hanno rafforzato le norme igieniche da lungo tempo già adottate per fornire prodotti con il massimo della sicurezza”.

Com’è la circolazione in Europa?

La Val di Non, la valle trentina delle mele
La Val di Non

“Dopo la crisi del mese scorso, relativa all’annuncio dei blocchi delle frontiere, oggi la situazione è sotto controllo. Sono state adottate nuove disposizioni, per regolamentare il flusso delle merci, dopo la pubblicazione da parte della Commissione Europea delle Linee guida per le misure di gestione dei confini per assicurare la salute e assicurare la disponibilità di beni e servizi essenziali. Oggi i tempi di attesa al confine sono di massimo 15 minuti, dovuti ai controlli e agli screening sanitari degli autisti.  I problemi che si possono presentare riguardano la disponibilità di camion refrigerati e soprattutto di autisti che, a seconda del Paese di provenienza, rischiano di dover restare in quarantena fino a due settimane per essere transitati in Italia. Ma anche questi aspetti sono in miglioramento”.

L’export ha subito contraccolpi?

“Il problema del transito alle frontiere europee è per il momento rientrato, grazie anche alle disposizioni dello scorso marzo da parte della Commissione Europea in merito alla libera circolazione delle merci, che hanno definitivamente scongiurato una chiusura arbitraria e ingiustificata dei confini interni dell’Unione. Alcuni gap fra Paesi comunque restano, ma generalmente riscontriamo un atteggiamento positivo da parte delle maggiori catene europee, che hanno confermato di non avere alcuna riserva verso le mele provenienti dall’Italia.

Maggiori problemi si riscontrano invece verso l’Asia, in particolare verso l’India, dopo l’entrata in vigore delle limitazioni analoghe a quelle introdotte in Italia. Il comparto dell’agrifood è anche in India esentato da tali misure, ma permangono comunque difficoltà ai porti per lo scarico delle merci. Dobbiamo peraltro aggiungere che l’ambasciata italiana sta seguendo con molta efficienza il problema, che è generale, tant’è che segnali di miglioramento sono oggi concreti. Problemi più o meno forti si rilevano anche su altre aree, ma tutto sommato non dovrebbero incidere sullo sviluppo di una campagna commerciale ormai ben orientata”.

C’è prodotto a sufficienza? Di quanto è cresciuta la richiesta della gdo?

Mele Gala Apot: le vendite sono state sostenute
Mele Gala Apot

In merito ai consumi, la Gdo ha dovuto far fronte a un aumento di richiesta dovuta a un senso di incertezza  a causa della pandemia. Ora la situazione è tornata generalmente alla normalità e non ci sono problemi di disponibilità di mele per soddisfare la domanda del mercato fino a fine della stagione.

In merito agli ultimi dati di analisi forniti da Assomela lo scorso 12 marzo, si confermano buone prospettive per uno sviluppo positivo delle dinamiche di vendita e delle quotazioni. Riferisco i dati forniti da Assomela. ‘Per la Golden, la giacenza è al di sotto delle 400 mila tonnellate e inferiore del 16% rispetto alla media degli anni precedenti, con buone vendite nel mese di febbraio.  Stessa situazione per la Red Delicious con uno stock del 22% inferiore rispetto alle scorse stagione. Le vendite di Gala in febbraio sono state decisamente sostenute, superando le 36 mila tonnellate.

Anche per le vendite di Granny Smith si è rispettato il piano di decumulo, con giacenze al primo marzo inferiori di più del 30% rispetto alla media dello stesso periodo. Buona prestazione anche per la varietà Fuji, con stock decisamente al di sotto della media delle ultime stagioni. Per tutte le altre varietà, tra cui in modo particolare le Club, i piani di de-stoccaggio procedono così come impostati all’inizio della stagione commerciale”. La situazione del Trentino rispecchia sostanzialmente quella nazionale”.

Quali accorgimenti di sicurezza sono presi nelle campagne?

“Ancora prima della pubblicazione del decreto del Presidente del Consiglio in merito, il comparto melicolo italiano, in diversi casi anche in collaborazione con le Aziende Sanitarie locali e i sindacati, si è organizzato in modo da permettere ai dipendenti di lavorare nella massima sicurezza, negli uffici e all’interno degli stabilimenti di lavorazione. I lavoratori accedono agli stabilimenti in più turni; vengono mantenuti in piccoli gruppi fissi sulle linee di lavorazione; per il personale sono a disposizione le mascherine e sulla linea di confezionamento sono posizionate delle barriere mobili che separano fisicamente i lavoratori l’uno dall’altro. Le pause vengono scaglionate per gruppi ristretti, in maniera da evitare la presenza contemporanea di troppe persone. L’attenzione immediatamente posta alle esigenze di salvaguardia del personale è stata apprezzata e la riorganizzazione del lavoro, pur comportando una leggera riduzione nella resa totale, consente di mantenere la capacità lavorativa delle strutture a un ottimo livello e di soddisfare una domanda generalmente aumentata nell’ultimo mese sia in Italia che all’estero”.

C’è difficoltà a reperire manodopera?

Fase della raccolta di mele Golden Delicious Apot
Raccolta di mele Golden Apot

“Oggi nel settore melicolo non ci sono particolari problemi, ma potrebbero esserci difficoltà per i lavori di campagna estivi, in particolare per il diradamento manuale, operazione fondamentale per la qualità dei frutti, e ancor di più per la raccolta, che assorbe circa il 60% della richiesta totale di manodopera stagionale. La questione non va sottovalutata e ha da parte nostra la massima attenzione. Stiamo lavorando alla ricerca di una soluzione insieme alle autorità preposte, allo scopo di trovare formule di assunzione quanto più semplici possibili ma rispettose delle disposizioni a tutela della salute. Alcune aperture si sono già viste e abbiamo apprezzato la posizione della Commissione Europea sulla Libera circolazione dei lavoratori del 30 marzo scorso, che conferma la priorità di questo tema a tutti i livelli”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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