“Con il Covid-19 abbiamo visto cambiamenti molto significativi nei modelli di scelta dei consumatori, con tendenze a lungo termine che accelerano. Come la preferenza per prodotti healthy e freschi, la consegna a domicilio. Per la nostra gamma principale, come ananas e banane vediamo una domanda in costante crescita”. Thierry Montange, marketing director per Europa e Africa del Gruppo Del Monte, fa il punto della situazione, guardando anche alle strategie di investimento per cui annuncia novità. Segnali positivi arrivano poi dai primi test dello zenzero italiano, un progetto portato avanti da un Consorzio, che punta a “cambiare il posizionamento di questo prodotto”.
L’esotico, con la quarta gamma è uno dei comparti che ha più risentito dell’effetto Covid-19. Qual è stata per Del Monte la ricaduta sul mercato interno ed export?
Per noi di Del Monte Italia, il primo impatto è stato principalmente legato alle restrizioni di attività nei diversi canali di vendita in cui operiamo. Ad esempio, da un lato la domanda di Horeca si è quasi completamente fermata, ma quasi nello stesso tempo abbiamo potuto vedere una domanda più elevata per i nostri prodotti in altri canali. Abbiamo anche notato una crescita dopo Pasqua. Alla fine questi diversi effetti si sono praticamente compensati.
Quali sono i prodotti in gamma che hanno retto meglio?
Fortunatamente la nostra azienda ha potuto contare sull’impegno del nostro personale in Italia e anche sugli straordinari sforzi del nostro esclusivo modello di catena di approvvigionamento per garantire il più alto livello di fornitura di qualità della nostra gamma principale, come ananas e banane. Attualmente vediamo una domanda in costante crescita per queste due categorie, inclusi i nostri prodotti premium come HoneyGlow o Del Monte Gold By Air che continuano a essere molto richiesti dal mercato.
Quali difficoltà ci sono per l’import e da quali Paesi?
Durante questa pandemia il trasporto internazionale è stato ed effettivamente ancora una sfida e non vi è stata quasi nessuna operazione di importazione che non ne abbia risentito. In particolare a un certo punto il trasporto aereo di merci è diventato così scarso che è stata una vera difficoltà far volare i nostri prodotti dall’America centrale. Ma la dedizione dei nostri dipendenti ci ha permesso di continuare l’offerta.
Che risposte sta dando il progetto zenzero italiano?
Il progetto sta andando molto bene, il Consorzio Zenzero Italiano è ormai una realtà e siamo orgogliosi di far parte di questa innovazione nazionale. L’attenzione si concentra ora sulle future campagne per garantire a clienti e consumatori la disponibilità del prodotto in tutto il Paese. I test di mercato che abbiamo effettuato negli ultimi mesi con i principali rivenditori e catene di supermercati hanno dato risultati molto positivi. La domanda è davvero forte: prevedevamo un periodo di consegna di 4 mesi per questa fase di test, ma dopo due mesi grazie a l’aumento degli ordini su base settimanale, avevamo già finito i volumi. Stiamo lavorando in collaborazione con i nostri partner, Valfrutta, Agrintesa, Agritechno, e la rete di produzione, per raggiungere l’obiettivo di cambiare il posizionamento di questa categoria in Italia nel prossimo futuro.
Test tampone e sierologici sono tra le maggiori richieste delle aziende. Come Del Monte si sta organizzando, guardando alla sicurezza dei lavoratori?
L’assistenza e la protezione dei nostri dipendenti sono state dal primo giorno la nostra priorità principale. Abbiamo messo in atto sin dall’inizio la politica di Smart Work, attivato dispositivi di sicurezza, mascherine, gel disinfettante, termometri a infrarossi, guanti. Siamo pronti a procedere verso le nuove fasi 2 e 3.
Con la nuova fase, su cosa si punteranno gli investimenti?
Abbiamo diversi progetti di investimento per espandere l’eccezionale patrimonio di qualità di Del Monte a categorie in cui possiamo offrire opzioni innovative per i consumatori. Presto condivideremo notizie su questi nuovi progetti.
Il Coronavirus ha determinato un cambiamento nella scelta dei prodotti, più salutistici, confezionati, nuova comunicazione emozionale e sociale. Come rispondete ai nuovi driver del mercato?
Abbiamo visto cambiamenti molto significativi nei modelli di scelta dei consumatori, con tendenze a lungo termine che ora accelerano. Come la preferenza per prodotti healthy e freschi e anche l’aspettativa della massima convenienza possibile nello shopping (consegna a domicilio in particolare). Come marchio con 125 anni di storia, abbiamo anche notato una preferenza per i brand che dimostrano la loro vicinanza e l’impegno a lungo termine al fianco dei consumatori.
Con la pandemia abbiamo deciso di impegnare in modo diverso la comunicazione. I nostri canali social sono diventati un punto di riferimento per trasmettere messaggi di sicurezza e responsabilità alla nostra comunità, ma anche per cercare di sostenere individui e famiglie sotto il messaggio #StayHome condividendo modi divertenti per preparare nuove ricette.