Crollo della produzione delle pere: per il 2019 quantitativi dimezzati

L’OI Pera stima circa 365 mila tonnellate, contro le 730 mila tonnellate del 2018

Gianni Amidei, presidente dell’OI Pera, lancia l'allarme sulla cimice asiatica
Gianni Amidei, presidente dell’OI Pera

Quest’anno la produzione nazionale di pere sarà dimezzata, attestandosi intorno alle 365 mila tonnellate. Il bilancio quantitativo della campagna 2019 è stato tracciato dalll’OI Pera, che si è riunito nel comitato di coordinamento.

Gianni Amidei: “Cimice asiatica e alternaria  le cause. Servono aiuti immediati alle aziende e progetti di ricerca

L'Emilia-Romagna è la regione più colpita dal crollo della produzione della pera causata dalla cimice asiatica e dall'alternaria
L’Emilia-Romagna è la regione più colpita dal crollo della produzione della pera

A livello nazionale si può stimare un’offerta di circa 365 mila tonnellate, contro le 730 mila tonnellate del 2018 . Numeri ben lontani dalle 934 mila tonnellate raggiunte nel 2011. In Emilia-Romagna la produzione 2019 è stimata in circa 243 mila tonnellate, contro le 357 mila tonnellate previste a inizio luglio.

“Questa fortissima differenza fra le stime effettuate in precedenza e i dati calcolati sulla base dei conferimenti ultimati – dichiara Gianni Amidei, presidente di OI Pera – non può essere ascrivibile a nient’altro se non ai gravissimi problemi derivanti dalla diffusione della cimice asiatica e dall’alternaria, non prevedibili tre mesi fa”.

“C’è una duplice necessità – ha aggiunto –: la prima, cercare in ogni modo di aiutare finanziariamente le aziende a superare nell’immediato le forti difficoltà economiche; la seconda, portare avanti una ricerca mirata. Come OI Pera ci faremo carico di essere promotori e coordinatori di alcuni importanti progetti di ricerca, insieme al Crpv, al fine di riuscire a utilizzare le risorse ancora disponibili che la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione con i Psr”.

Coldiretti: la cimice asiatica causa 600 milioni di euro di danni all’agricoltura italiana

Il neopresidente nazionale dell'associazione Coldiretti, Ettore Prandini
Il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini

Sul problema cimice asiatica è intervenuta anche Coldiretti che ha stimato in 600 milioni di euro i danni causati dall’insetto al comparto agricolo in Italia, secondo quanto riferito dall’Ispra in audizione in Commissione agricoltura alla Camera dei deputati.

“A livello nazionale  – ha affermato il presidente Ettore Prandini – si attende urgentemente il via libera del ministero dell’Ambiente che, sentiti il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e il ministero della Salute, deve emanare le linee guida per il via libera alla vespa samurai, nemica naturale della cimice. Ma ci vorranno anni prima che la lotta sia efficace – ha aggiunto –, sottolineando la necessità di colmare questo arco di tempo con sostegni adeguati alle aziende agricole.

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