Apofruit Italia approva il bilancio 2022

I ricavi per il Gruppo superano i 339 milioni. La liquidazione invernale ai soci è di 53,7 milioni di euro per un aumento del prodotto conferito del 12,5%

Stabilimento e sede Apofruit Italia
Stabilimento e sede Apofruit

Approvato il bilancio 2022 di Apofruit Italia. Il valore totale della produzione è stato di 268.140.000 euro. Il bilancio consolidato del Gruppo (Apofruit, Canova e Mediterraneo Group) ha raggiunto i 339.784.000 euro e l’utile netto è stato di 568.000 euro. La liquidazione invernale ammonta a 53,7 milioni di euro per un aumento del prodotto conferito del 12,5%.

“L’anno che ci siamo lasciati alle spalle è stato molto particolare, caratterizzato da instabilità -spiega il presidente di Apofruit, Mirco Zanotti-. Ritengo quindi che sia molto soddisfacente avere presentato un buon bilancio e contemporaneamente buone liquidazioni. Abbiamo anche adottato misure straordinarie per attutire il più possibile l’impatto dell’incremento dei costi sulla base sociale”. “Apofruit ha dimostrato di tenere e di essere quindi una realtà affidabile per tutti i nostri partner commerciali” aggiunge il direttore generale Ernesto Fornari.

Le mele, cresce il marchio Candine

Mela a marchio Candine
Mela Candine

“La produzione di mele -racconta Fornari- si è aggirata attorno ai 200 mila quintali, di cui l’80% in convenzionale e il 20% in biologico. Primeggia il gruppo del club Pink Lady con oltre 90 mila quintali, la nuova cultivar Joya. È in costante crescita la varietà Regal’You commercializzata con il marchio Candine di cui siamo unici licenziatari in Italia,  indicata a sostituire la Fuji ed essere collocata sul mercato italiano ed asiatico.

Si conferma invece il progressivo calo della Fuji a causa delle avverse condizioni produttive. Abbiamo dovuto affrontare una situazione che vedeva sui mercati quantità molto elevate di mele, dal momento che la produzione è stata abbondante in tutta Europa. Al contempo tutte le zone di provenienza hanno sofferto la grande siccità dello scorso anno, per cui calibri e colorazione spesso non sono stati ottimali. Dalla seconda metà di marzo, comunque, c’è stata una ripresa in termini di consumo. Abbiamo terminato la maggior parte dei quantitativi durante la prima settimana di giugno, mentre con Joya andiamo fino a fine luglio”.

“Rispetto al 2021 –sottolinea Zanelli- la liquidazione è in calo di circa il 15%. Pesano sia la grande produzione registrata a livello europeo, che ha generato una forte competizione, ma soprattutto i maggiori costi”.

Pere, patate e cipolle

“Il gruppo delle pere –riprende Fornari- rappresenta circa 66 mila quintali, con un 70% di convenzionale e un 30% in biologico. i prezzi sono stati decisamente superiori: quest’anno non c’è praticamente prodotto.

Le patate e le cipolle hanno prodotto ottime performance: parliamo di circa 200 mila quintali tra entrambe le referenze, con aumenti di valore rispetto al 2021 che si attestano tra il 10 e il 20%. Per il comparto patate, oltre alla valorizzazione della varietà Dop Primura di Bologna che si colloca a una liquidazione di 48 cent/kg, le altre cultivar beneficiano del valore aggiunto del programma del selenio e della partecipazione della Cooperativa al Consorzio Selenella”.

Gli agrumi, aumenta la produzione di clementine

“Nell’ambito degli agrumi la produzione, proveniente principalmente da Basilicata e Calabria, è per l’80% biologica, con 50 mila quintali di clementine, 20 mila quintali di arance, 7mila  quintali di limoni. La produzione di agrumi è cresciuta notevolmente negli ultimi anni sviluppando un calendario produttivo più completo”. “Il comparto degli agrumi -aggiunge Zanelli- complessivamente ha performato meglio dello scorso anno per i nostri produttori. In particolare su arance, i limoni sono risultati sostanzialmente stabili, ma sulle clementine quello che fa la differenza sono i periodi di raccolta e l’allungamento del calendario commerciale, che da anni stiamo mettendo in atto con i nostri produttori”.

Kiwi verde e kiwi giallo

Kiwi a marchio Solarelli
Kiwi Solarelli

“La produzione 2022 di kiwi verde -fa notare Fornari- è stata leggermente inferiore rispetto al 2021 e si è attestata sui 170 mila quintali. L’inizio della campagna commerciale è stato pesante, con aspettative che andavano dai 0,30 ai 0,50 euro/kg, visti la qualità e i calibri danneggiati dalla siccità e la Grecia in piena produzione.

Da metà marzo tuttavia la situazione è cambiata e il mercato è migliorato. Per il kiwi giallo Zespri Gold i nostri produttori, in un annata così complessa, hanno ottenuto delle performance di pack-out di prima categoria, oltre l’82%. Le difficoltà produttive del 2022 hanno comunque ridotto i volumi conferiti a 165 milioni di quintali, in calo di circa il 15% rispetto al 2021”.

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