Un 2014 all’insegna dell’export per le mele Vog

mele

A circa sei mesi dall’inizio della campagna melicola 2013/2014 Gerhard Dichgans, direttore del Consorzio delle cooperative ortofrutticole dell’Alto Adige Vog, da Fruit Logistica fa un primo bilancio sull’andamento della stagione commerciale delle mele.

«Nel 2013 la produzione altoatesina ha raggiunto le 930mila tonnellate di mele da tavola. Si tratta di un buon raccolto, anche se l’inizio delle operazioni di raccolta era in ritardo di 10 giorni. Si registrano incrementi quantitativi per Golden, Red Delicious e Fuji, mentre per quel che riguarda Gala, Braeburn e Cripps Pink abbiamo raggiunto appena il volume dell’anno precedente. Il raccolto 2013 si conferma dunque nella media, dopo un 2012 molto debole e un buon 2011. A inizio gennaio abbiamo già commercializzato circa il 30% delle mele da tavola immagazzinate. Se consideriamo l’avvio tardivo della raccolta, ci troviamo dunque in linea con i livelli delle vendite degli ultimi anni. Dopo un novembre piuttosto debole, a dicembre e a gennaio abbiamo registrato buone performance commerciali».

 Qual è la situazione nei diversi mercati ?

«Questa sarà una stagione all’insegna dall’export. La domanda estera è trainata dalla Germania, in deficit a causa dello scarso raccolto interno. In aumento anche l’export nei Paesi Bassi, nel Nord Europa e nei paesi del Mediterraneo. La varietà Gala, in particolare, ha beneficiato di questa congiuntura, raddoppiando il volume di vendita. Aumenti significativi sono stati registrati anche per Golden, Red Delicious e Granny Smith. Soltanto per la varietà Braeburn la domanda si è rivelata un po’ più debole, anche perché dall’inizio della stagione commerciale il nostro focus si è concentrato sulla Gala. A questo punto è facile prevedere che nel momento in cui la offerta di Gala verso la fine di gennaio si ridurrà, la domanda si sposterà sulla varietà Braeburn».

Com’è l’andamento delle vendite di Vog sul mercato interno?

«Generalmente il mercato italiano assorbe il 35-40% delle nostre vendite, nello scorso autunno non siamo riusciti a raggiungere i volumi di vendita prefissati a cui probabilmente ha contribuito il ritardo della raccolta che ha portato i clienti a rifornirsi del prodotto, per esempio dell’Emilia-Romagna, che hanno trovato sul mercato tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Inoltre, bisogna sottolineare che sempre di più in l’Italia stiamo assistendo a una riduzione del potere d’acquisto da parte di fette sempre più ampie delle popolazione, che adesso si nota anche nei minori consumi di frutta e verdura«.

Quali sono le prospettive per i prossimi mesi?

«Gli stock europei all’inizio dell’anno con 3,9 milioni di tonnellate in giacenza sono più alti di quelli di gennaio 2013. Fra l’inverno e la primavera 2013 l’offerta era molto limitata e per questo i prezzi nella seconda parte della stagione si sono alzati in continuazione. Questo non succederà quest’anno.

L´offerta di mele europee per la seconda metà della stagione corrisponde più o meno alle disponibilità della stagione 2011/12. Credo che il mercato, dopo qualche correzione in autunno, ha raggiunto un livello di prezzo che rende possibile uno smaltimento degli stock adeguato. Allo stesso tempo, con la merce disponibile può essere garantita la fornitura piena fino ai mesi estivi, che la stagione scorsa non siamo riusciti ad assicurare. Sono anche convinto della buona qualità e conservabilità delle mele ora in magazzino e che  commercializzeremo nei prossimi mesi.

Le uniche criticità che vedo sono per le varietà che presentano un ritardo nel destoccaggio e anche tutte le mele di piccola pezzatura, quest’anno particolarmente abbondanti. Questo potrebbe portare a ulteriori adattamenti del prezzo.

Dalle prime informazioni dall’Emisfero Sud, la raccolta sarà in ritardo di circa 10 giorni. Anche questo darà alla produzione europea un po’ di libertà e ridurrà il pericolo derivante della sovrapposizione dell´offerta. I produttori dell’Emisfero Sud devono essere consapevoli che nei prossimi sei mesi l´approvvigionamento in Europa sarà garantito con mele europee e per questo la situazione favorevole dello scorso anno per la merce d’importazione non si ripeterà».

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