Danni per 2 miliardi all’agricoltura nel 2017 secondo Coldiretti

Sono 2 miliardi i danni all’agricoltura italiana stimati da Coldiretti nel 2017, un anno caratterizzato dai drammatici effetti della siccità, degli incendi e dei violenti nubifragi sulle campagne italiane.

A dirlo il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione della presentazione a Roma del dossier dell’Associazione all’assemblea nazionale degli agricoltori.

Una situazione di crisi che ha colpito, con diversa intensità, tutte le regioni italiane da nord a sud e che ha portato molte realtà regionali a chiedere lo stato di calamità al Governo.

I danni al Nord Italia per siccità e maltempo

Tra le situazioni più critiche per l’ortofrutta si segnalano i timori in Piemonte per la raccolta di uva e nocciole, in Liguria gli incendi hanno ricadute sui frutti e oliveti dell’imperiese nella coltivazione del basilico tra Andora e Albenga.

In Lombardia si contano 90 milioni di euro soprattutto su mais e frumento, amche falcidiati dalle ultime intemperie che hanno portato danni anche alle coltivazioni orticole.

In Veneto in cui vige l’ordinanza regionale per far fronte alla siccità, gli agricoltori vivono in stato di emergenza delle irrigazioni, in Trentino anche le gelate hanno contribuito ad aggravare il bilancio con perdite anche del 100% nelle aziende frutticole della Val di Non e Val di Sole.

Stato di emergenza e siccità al Centro

In Emilia Romagna soprattutto tra Parma e Piacenza si registrano danni per oltre 100 milioni per la siccità a cui si assommano altri 50  milioni per grandinate e venti forti che hanno causato perdite al pomodoro da industria, frutta, ortaggi e barbabietole.

In Toscana oltre 200 milioni per i danni della siccità con stato di emergenza chiesto dalla Regione, in Umbria un calo notevole per le rese di grano e orzo. Nel Lazio compromesso il 50% del raccolto di mais, meloni, angurie e ortaggi soprattutto nel territorio di Latina.

Dighe ai minimi storici nelle Marche con razionamento e ordinanze “anti spreco”, mentre in Abruzzo è la Marsica a soffrire di più i pesanti danni che vanno dalla produzione orticola all’olivicoltura.

Il Sud e le isole non hanno acqua e bruciano

La Campania ha chiesto lo stato di calamità naturale dopo aver raggiunto i 200 milioni di euro di perdite, anche dovuti agli incendi, mentre in Puglia si sono toccati i 140 milioni con un calo stimato del 30% della produzione di olive.

In Basilicata è soprattutto il Metapontino a soffrire la siccità con ingenti danni alle colture orticole, agrumicole e frutticole. In Calabria la viticoltura ha subito perdite fino al 40% sulla viticoltura e un aumento delle spese per l’irrigazione straordinaria.

Sulle isole si sconta l’inadeguatezza dell’infrastruttura irrigua e della rete idrica, in Sicilia i costi sono triplicati per le aziende agricole che hanno necessità di irrigare i campi. Mentre in Sardegna si stima un calo del 40% delle produzioni agricole.

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