Spreco alimentare, a Milano il quarto hub per il recupero di frutta e verdura

Foody, mercato ortofrutticolo di Milano
Il mercato ortofrutticolo di Milano

L’iniziativa Zero Sprechi è nata a Milano durante il lockdown del 2020 con l’obiettivo di distribuire frutta e verdura in eccedenza ad associazioni e famiglie vittime della pandemia. In otto settimane ha portato alla consegna di 138 tonnellate di prodotti freschi.

Ora, grazie al progetto “Valore: VAlorizzare le LOgiche del Recupero”, Zero Sprechi torna in forma più strutturata e stabile presso Foody – Mercato Agroalimentare di Milano con un hub che intende limitare lo spreco per recuperare quotidianamente cibo fresco di qualità da commercianti, grossisti e produttori e ridistribuirlo a chi non può permettersi l’acquisto. Il progetto è sostenuto con un bando da fondazione Cariplo e per Milano rappresenta il quarto hub cittadino, con il quale si prevede saranno donate 2 mila tonnellate di frutta e verdura ogni anno.

Gli artefici dell’iniziativa

Selezionato con il bando “Foody Zero Sprechi” dello scorso gennaio da Fondazione Cariplo in collaborazione con il Comune di Milano e Sogemi nell’ambito delle azioni di attuazione della Food Policy della città, il progetto Valore coinvolge l’Università degli Studi di Milano come capofila e tre soggetti del terzo settore per la raccolta e redistribuzione delle eccedenze dal Mercato Agroalimentare: Recup, Banco Alimentare della Lombardia e Croce Rossa Italiana – Comitato dell’Area Sud Milanese. Queste tre realtà lavoreranno congiuntamente per fare sistema, potenziando la loro attività in modo da migliorare costantemente il recupero e la ridistribuzione delle eccedenze alimentari. “L’intento – ha dichiarato Cesare Ferrero, presidente di Sogemi – è di creare con Foody la casa delle organizzazioni del terzo settore che si occupano della parte alimentare”.

Un check point delle eccedenze

Il contributo previsto per le attività sarà dedicato al rafforzamento gestionale e al capacity building degli enti coinvolti, al monitoraggio delle prestazioni e allo studio dell’impatto ambientale. A ciò si aggiungerà l’allestimento di un check-point dedicato al controllo delle eccedenze recuperate.  “Vorremmo creare un check point che si occupi del monitoraggio delle referenze che maggiormente vengono riconosciute come eccedenze e intercettarle prima che diventino scarto – spiega Sara Limbo, Ricercatrice del dipartimento Defens dell’Università degli Studi di Milano –. Questo monitoraggio permetterà di valutare con approcci scientifici l’impatto che le operazioni di recupero possono avere non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale”. Al centro dell’analisi verranno poste qualità e di sicurezza dei prodotti ortofrutticoli idonei a processi di ridistribuzione, i sistemi di packaging e la gestione della ridistribuzione stessa per finalità sociali.

Protocolli e best practice

Il progetto Valore prevede anche l’implementazione di un sistema informatizzato per una più strutturata comunicazione delle tipologie e delle quantità di eccedenze così come la definizione di alcuni protocolli di azione e best practice che possano anche essere applicati ad altre filiere alimentari più critiche, come quelle della carne e del pesce. Sono previste anche iniziative dedicate alla divulgazione e alla formazione di operatori del Mercato Ortofrutticolo ed enti del terzo settore.

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