Peviani: “Difficoltà della Brexit superate, Uk tra i primi mercati export” #vocidellortofrutta

“I retailer inglesi chiedono innovazione varietale e apprezzano il made in Italy per la minore presenza di residui e le proprietà organolettiche” racconta l’export manager Saverio Fuccillo

Pesatura uva e cassette ortofrutta Peviani
Pesatura uva e cassette Peviani

Peviani Spa, azienda italiana con oltre 100 anni di esperienza specializzata nella produzione, importazione ed esportazione di ortofrutta, sarà a Fruit Logistica con uno stand nuovo e indipendente (Hall 2.2 Stand B03). La kermesse berlinese sarà anche l’occasione per condividere i progressi della società in campo agricolo e produttivo e sui progetti a venire.  Sul fronte importazione l’attenzione sarà rivolta prevalentemente alla campagna degli agrumi sudafricani e argentini e sul sempre crescente import di avocado dal Perù. Su quello nazionale un particolare focus sarà dedicato alle campagne estive alle porte, in particolare uve seedless, angurie Solinda e Perla Nera.

L’attenzione alla sostenibilità e alla filiera continuano a essere al centro: Peviani recentemente ha ottenuto la certificazione Smeta che si basa sulla trasparenza lungo la filiera. E prosegue negli investimenti in sistemi volti al risparmio idrico e dei fertilizzanti, come chiede il Green Deal europeo. L’azienda è reduce dal London Produce Show and Conference, occasione per fare il punto sull’importanza del mercato inglese. Nove prodotti su dieci destinati ai mercati esteri provengono dalle aziende agricole di Ginosa, in Puglia.

Quarto pesa il mercato inglese per Peviani?

Stabilimento Peviani a Ginosa
Impianto Peviani a Ginosa

Peviani Spa rifornisce la gdo britannica da 10 anni: Il Regno Unito rappresenta uno dei principali mercati della nostra esportazione. La quasi totalità delle vendite interessa uve, angurie, rosette di cavolfiore e carciofi provenienti dalle aziende agricole di Peviani e dei suoi fornitori in Italia.

Come è stata affrontata la Brexit, quali i maggiori ostacoli?

Ci siamo informati in anticipo su tutte le modalità per affrontare questo passaggio in modo che tutto potesse svolgersi in maniera lineare. Sicuramente abbiamo dovuto fare i conti con qualche pratica burocratica e prendere familiarità con nuove tipologie di documentazione. Tuttavia, grazie anche al senso pratico tipico inglese, tutti i processi sono avanzati in modo fluido.

L’export made in Italy in Uk vale 3,4 miliardi e l’ortofrutta fresca ha una quota del 7,2%. Quali sono i prodotti Peviani più esportati in Uk? Che cosa chiede il mercato inglese, quali certificazioni necessarie?

Saverio Fuccillo, responsabile export Peviani
Saverio Fuccillo, export manager Peviani

I prodotti maggiormente esportati sono uve e angurie coltivate nelle nostre aziende agricole in Puglia. Il mercato inglese è esigente in termini di innovazione (a livello varietale ed agricolo), servizio (logistica e puntualità), qualità e sostenibilità del prodotto. Il nostro impegno nelle suddette categorie è rappresentato dalle nostre certificazioni: Brc, Ifs, Global Gap, Grasp, Smeta e Sedex. L’organizzazione dei produttori Peviani ha inoltre aderito alla Rete del lavoro agricolo di qualità, che certifica la regolarità e la trasparenza delle condizioni di lavoro.

Che appeal ha l’ortofrutta made in Italy? Quali sono i maggiori driver (sostenibilità, packaging green, tracciabilità, assenza di residui…)?

L’attenzione alla sostenibilità e alla tracciabilità sono requisiti richiesti ormai dalla maggior parte delle insegne inglesi. In linea generale all’ortofrutta nazionale viene dedicato un ampio spazio sullo scaffale ed è spesso valorizzata con la bandiera inglese sul pack. Per quanto riguarda l’ortofrutta di importazione possiamo dire che l’origine italiana viene spesso apprezzata dai retailer inglesi per la minor presenza di residui rispetto ad altre origini, nonché per le proprietà organolettiche che sanno esprimere.

Quali criticità state riscontrando sui rincari di logistica, energia e materie prime?

In linea con il trend generale i rincari sono di circa il 30% su tutte le categorie sopra citate.

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