Scaffali vuoti nel Regno Unito: la risposta dei retailer

Molti reparti di frutta e verdura nel Regno Unito non sono carichi di prodotti. Gli scaffali sono vuoti in tanti supermercati inglesi e questo sta succedendo anche in Irlanda. La carenza dei prodotti ortofrutticoli è dettata dalle condizioni meteorologiche estreme in Spagna e Nord Africa, colpite da inondazioni, neve e grandine che ovviamente hanno danneggiato i raccolti. Da queste aree arrivano, infatti, gran parte dei prodotti presenti in assortimento. La penisola iberica ha avuto un clima insolitamente freddo mentre il Marocco ha subìto piogge abbondanti. In concomitanza, visto l’aumento dell’energia elettrica, nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, gli agricoltori hanno ridotto l’uso delle serre. Le condizioni meteorologiche avverse hanno avuto un effetto a catena anche sui traghetti che trasportano il cibo, cancellati a causa del maltempo. Andrew Opie, direttore del settore alimentare e della sostenibilità presso il British Retail Consortium, che rappresenta i supermercati del Regno Unito, ha dichiarato: “I supermercati stanno gestendo con abilità i problemi della catena di approvvigionamento e stiamo lavorando con gli agricoltori per garantire ai clienti un’ampia gamma di prodotti freschi“.

Di fronte ad una situazione di emergenza come questa, i retailer si sono dovuti adeguare dando comunicazione ai clienti. Vediamo come si sono organizzati.

Come hanno reagito i retailer

Asda ha limitato le vendite di articoli su alcuni prodotti come pomodori, peperoni, cetrioli, broccoli, cavolfiore, lamponi e lattuga: ogni consumatore poteva acquistarne non più di tre. Anche Morrisons ha dettato dei limiti di un acquisto di non più di due item su prodotti come i cetrioli. Altre catene, invece, come Tesco, Sainsbury’s, Lidl, Aldi, Waitrose e Marks & Spencer non sono intervenuti con limitazioni di acquisto. Difficile pianificare quanto durerà una situazione di questo tipo, la previsione è di alcune settimane ma essere più precisi non è facile né possibile.

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