Guernelli (Conad): “Ortofrutta, si può fare ancora di più”

Per il reparto consuntivo atteso +7% a volume e +8% a valore. E nel 2020 novità per Spazio Conad e ampliamento delle linee a mdd

Numeri positivi per il reparto ortofrutta di Conad che, trainato dalla crescita dei prodotti a marchio del distributore, dovrebbe chiudere il 2019 con il +7% a volume e il +8% a fatturato.
A margine della tradizionale conferenza stampa di fine anno, FreshPoint Magazine fa il punto dei primi 10 mesi del 2019 con Gianmarco Guernelli, responsabile nazionale Ortofrutta: “Il reparto freschissimi (che, oltre l’ortofrutta, riguarda salumi, formaggi, carne, pesce, panetteria, gastronomia) si conferma per noi un asset strategico nel negozio che, peraltro, ha già performance positive. Nello specifico, il reparto ortofrutta sta andando bene anche se è ancora basso performante rispetto alle sue potenzialità. Dobbiamo, quindi, diventare sempre più bravi a vendere prodotti buoni da mangiare e al giusto prezzo”.

Una storia che parte da lontano

“Non è la somma dei fatturati che fa la leadership –dichiara Guernelli- Anche prima della grande acquisizione abbiamo avuto la conferma di essere i primi in Italia per fatturato. Le politiche da leader di Conad hanno visto gli albori nel 2004, da quando c’è Francesco Pugliese. E, come dice sempre il nostro Ad, siamo e vogliamo continuare ad essere i più grandi dei piccoli nello scenario europeo, con l’atteggiamento e il comportamento umile che negli ultimi anni ci caratterizza rispettando le regole, i ruoli e le persone”.

Nel 2018 il fatturato della vendita di ortofrutta è stato superiore a 1,4 miliardi di euro. L’incidenza dell’ortofrutta in Conad varia a seconda dell’area di competenza delle singole cooperative aderenti. “La media nazionale di Conad è 10,7%, ottenuta sommando il picco di 13,4% dell’area 1 e 2 e l’8% delle aree 3 e 4 –precisa il manager- Ma in alcuni punti di vendita d’eccellenza l’incidenza dell’ortofrutta arriva al 15%”.

Le vendite a volume per categoria merceologica

Analizzando il volume delle vendite in questi 10 mesi, il trend è positivo, anche se il clima sfavorevole di maggio ha procurato danni a tutta l’ortofrutta.

Tra le verdure va segnalato quasi il 40% in più per i radicchi, il +37,6% dei ravanelli, il +24% per le insalate, il +22% dei cetrioli, il +18,44% dei pomodori. A seguire, bene anche i cavoli (+13,59%), l’aglio (+13,15%), le cipolle (+9%), le melanzane (+7,8%) e i sedani (+6,9%) sedani. Perdono a volume i cardi (-60%) e i carciofi (-23,75%), penalizzati dalle cattive condizioni meteo. In calo anche i peperoni (-l’8,22%) e i finocchi (-3,7%). La IV gamma conferma il momento sì con il 9,4% in più, ma si comporta bene anche la V gamma, con il +9,2%.

Passando alla frutta, a volume si registra il 25,3% in più delle angurie, il +24% in più delle mele, il +16,75% della frutta esotica, il +14,8% delle pesche, il +11,78% dei kiwi e il +10,9% delle fragole.
Mentre perdono uva (-17,15%), pere (-16,44%) e meloni (-7,7%). Note dolenti per gli agrumi: a parte i limoni (+2,76%), le arance sono in calo dell’1,9%, i pompelmi dell’8,4%, le clementine del 9% e i mandarini addirittura del 32,4%.
La frutta secca è in deciso aumento con il 22,2% in più e anche la IV gamma della frutta ha fatto un balzo del 273%, ma partiva da volumi molto bassi.

Marca del distributore trainante

Il 34% delle vendite è a mdd. I brand sono CPQ, Sapori&Dintorni e Verso Natura (marchio ombrello che comprende le linee Bio, Veg, Eco ed Equo lanciato a settembre del 2016) con un fatturato annuo di 480 milioni di euro. Da gennaio a ottobre 2019 il bilancio di Verso Natura è positivo, soprattutto grazie all’inserimento delle nuove linee di prodotti e alla migliore distribuzione del marchio nella rete nazionale (a luglio erano 3.174 i punti di vendita e 2.300 i soci).
Sapori&Dintorni cresce a volume del 57% grazie a mele, arance, patate e limoni. La marca Conad incassa il 5,6% in più a volume, spinta dalle mele. “In generale parliamo dell’8,7% in più a volume, mentre a valore siamo al 7,36% in più e prevediamo di chiudere al +8%”. Insomma, continua il movimento registrato l’anno scorso dal mondo dell’anonimato unbranded alla Mdd di Conad – osserva Guernelli- I prodotti unbranded rappresentano ancora quasi la metà delle vendite ma so-no in perdita diffusa un po’ tutte le famiglie di prodotti. Si salvano Melinda, Valfruta e pochi altri”.

Attenti alla sostenibilità del reparto

Nel corso del 2020 dalla mdd Ortofrutta di Conad scomparirà il polistirolo, sostituito da Rpet 80% e da carta/cartoncino. “Stiamo cercando soluzioni a basso impatto ambientale, ma dobbiamo anche considerare cosa offre il mercato e i tempi di reazione dei nostri fornitori”, dice Guernelli.

Il futuro è prossimo

“Abbiamo lavorato su nuovi format e nuovi concept di vendita. Per il canale Spazio Conad, la nuova insegna delle grandi superfici ci siamo concentrati sui prodotti food, mettendo i freschi al centro dell’attenzione. L’ extra-alimentare e i servizi saranno rivolti principalmente alle famiglie”. In sintesi, si parla di spazi dai 6 agli 8mila metri quadrati focalizzati sul fresco ma non solo, in grado di rispecchiare quello che è e resterà il dna Conad di “persone oltre le cose” con spirito differenziante.
“Ma stiamo anche pianificando un ampliamento della nostra mdd, abbiamo nuovi progetti nel mondo convenience (zuppe, nuove vellutate e insalate in ciotola, ecc.) con il lancio in primavera di nuovi prodotti. E ancora, nuovi espositori e completamento di gamma per la frutta secca, con barrette, nuovi mix, mele disidratate e castagne nella linea Conad”.

“Noi siamo tra i clienti, i loro bisogni e la filiera organizzata che deve rispettare le regole”

La sfida per i prossimi anni è scritta: “Se, come dice il sociologo Bonomi, il cliente mangia con la testa e vota con il portafogli, noi vogliamo mantenere la maggioranza dei voti e rimanere leader del mercato per molto tempo. Per farlo dobbiamo dare risposte alle richieste delle nuove generazioni, a cominciare dal salutistico fino ai prodotti servizio. La direzione, dunque, la dà il cliente sempre nel segno della qualità al giusto prezzo”, conclude Guernelli.

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