Cavolfiore della Piana del Sele Igp: dopo la prima in gdo, la Prima della Scala

Lo chef stellato Davide Oldani lo ha valorizzato nel menu della cena di gala. Leonardo Odorizzi (La Grande Bellezza Italiana): "Con la seconda campagna sette insegne della distribuzione lo hanno già inserito a scaffale"

Il Cavolfiore della Piana del Sele Igp si distingue a scafale anche per il colore del packaging
Il Cavolfiore della Piana del Sele Igp si distingue a scaffale anche per il colore della confezione

Il Cavolfiore della Piana del Sele Igp conquista i grandi palcoscenici. Lo chef due stelle Michelin, Davide Oldani, ha valorizzato l’ortaggio preparando una crema che ha accompagnato lo spaghetto 3D Artisia di Barilla, una delle portate del menu della cena di gala per la Prima della Scala. Uno show culinario all’insegna dell’innovazione e salutismo.

La scelta di Oldani non stupisce: lo chef del ristorante D’O è rimasto stregato dalla qualità del prodotto e dalla sua versatilità. Tanto da utilizzarlo nelle preparazioni della sua cucina Pop (perfino nel dessert) diventandone testimonial per il Consorzio.

Premiata la scelta di un prodotto distintivo

Il Cavolfiore della Piana del Sele Igp in un punto di vendita di Tosano
Il Cavolfiore della Piana del Sele Igp in un negozio di Tosano

Solo lo scorso anno il Cavolfiore della Piana del Sele, neocertificato Igp, aveva esordito nella distribuzione moderna, accompagnato da una comunicazione sul punto di vendita e sulla confezione, tramite una rivoluzionaria etichetta nutrizionale, e commercializzato anche grazie alla rete La Grande Bellezza Italiana.

“Siamo al secondo anno della campagna di commercializzazione e sta andando molto bene -spiega Leonardo Odorizzi, socio e founder della rete La Grande Bellezza Italiana-. Abbiamo cominciato la distribuzione a fine ottobre-inizio novembre e già sette insegne lo hanno inserito; stiamo lavorando per avere anche l’ottava. Lo scorso anno erano quattro i retailer che lo avevano a scaffale.

Si sono confermate le nostre strategie e le nostre aspettative: il cambio di paradigma ha funzionato. Il consumatore lo riconosce come un prodotto diverso: la colorazione particolare della vaschetta in cartone e l’etichetta nutrizionale aiutano a distinguerlo”.

 

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