Pere, situazione allarmante

Riunito per fare il punto della situazione, il Comitato di Coordinamento dell'Oi Pera ha espresso forte preoccupazione per la campagna

Il comparto pericolo è reduce dall’annata 2019 a dir poco disastrosa con quantitativi drasticamente compromessi dall’andamento climatico, dai fenomeni della cimice asiatica e della maculatura bruna. Già lo scorso anno, infatti, sono state quantificate perdite di reddito enormi: si stima che non solo l’agricoltore non abbia marginalizzato, ma che i costi di produzione abbiano superato di circa 8.000 euro la Plv a ettaro.

Dopo una stagione del genere era vitale una nuova campagna che potesse dare un po’ di respiro ai produttori e invece la situazione è sempre più preoccupante.

La produzione totale molto probabilmente è quella stimata in fase di previsione, ma molte, troppe avversità stanno creando problemi qualitativi soprattutto sull’Abate Fetel, da indurre a ritenere che il prodotto di buona qualità sarà anche quest’anno molto contenuto. Il gelo di fine marzo/inizio aprile ha creato grossi problemi qualitativi di cinghiatura e rugginosità, lo sviluppo dei frutti, che fino a qualche mese fa sembrava buono, oggi risulta ostacolato dalle elevate temperature, ma sono soprattutto i frequenti ed enormi attacchi fungini – maculatura bruna e calicina – che stanno mettendo a rischio gran parte della produzione, elevandone peraltro i costi di produzione.

Ci sono molti progetti di ricerca in atto, sui quali anche l’Oi Pera si è impegnata, che però ancora non stanno dando risposte e soluzioni ai problemi. Alla ricerca serve tempo, questo è noto, ma non c’è più tempo e urgono risposte.

La soluzione migliore a questi problemi non potrà che essere un approccio integrato fra diverse tecniche, ma in un momento di eccezionale negatività come quello attuale e si sottolinea – senza alternative – è indispensabile richiedere e ottenere in fretta l’uso eccezionale di alcuni prodotti che rivelano una certa efficacia. Questa tuttavia non potrà che essere una soluzione temporanea, di breve periodo ma è assolutamente indispensabile per fronteggiare l’emergenza in atto.

“Ormai da anni – dichiara Gianni Amidei, presidente dell’Oi – a fronte di sempre maggiori problemi fitosanitari, dovuti anche ai cambiamenti climatici e a nuovi organismi nocivi, è in atto una diminuzione costante della disponibilità di molecole autorizzate ed efficaci. Senza le necessarie e valide alternative è indispensabile richiedere la deroga all’utilizzo di alcune di queste sostanze e come OI Pera ci impegneremo a presentare le richieste alle Istituzioni preposte, affinché l’iter si svolga nei tempi più rapidi possibili”.

Parallelamente è necessario ottenere supporti economici per tutti coloro che in questo importante e criticissimo momento stanno subendo forti danni, snellendo la burocrazia e soprattutto legando la concessione dell’aiuto ad un danno certo e facilmente quantificabile.

“Nella negatività del periodo – conclude Amidei – le grandi difficoltà hanno senza dubbio creato una nuova e maggiore coesione fra tutto il mondo produttivo, ma anche della ricerca e questo è di buon auspicio per l’ottenimento dei risultati. Tutti le più importanti aziende della produzione, del commercio e della trasformazione, che siedono nel tavolo dell’Oi Pera chiedono pertanto fermamente alle Istituzioni interventi concreti e immediati per evitare la scomparsa della pericoltura in Emilia Romagna, culla della produzione nazionale ed europea”.

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