Le patate amiche dell’ambiente in gdo, ne parliamo con Romagnoli

La prima filiera delle patate prodotte con sistemi irrigui a ridotto consumo di acqua nata dalla collaborazione tra Romagnoli e Legambiente

Giulio Romagnoli, ad di Romagnoli F.lli Spa
Giulio Romagnoli, amministratore delegato di Romagnoli Spa

Nel corso della prima metà di luglio arrivano nei reparti ortofrutta della gdo e gd le Patate di Campo amiche dell’ambiente di Romagnoli F.lli spa, la prima filiera di questo tubero prodotto con sistemi irrigui a ridotto consumo di acqua nata in collaborazione con Legambiente Onlus.

“È un’iniziativa che nasce da una storica e profonda attenzione dell’azienda all’ambiente -afferma il presidente Giulio Romagnoli-. Oggi nel mondo 4 persone su 10 non hanno acqua a sufficienza e si va verso un incremento della domanda idrica complessiva, sia agricola sia civile, a fronte di una riduzione della disponibilità idrica totale. In tale scenario, operare in termini di sostenibilità, significa impegnarsi in prima persona, concretamente, nell’implementazione di innovazioni in grado, da un lato, di impiegare in maniera efficiente le risorse idriche, dall’altro, di ridurre la produzione di CO2. Per questa ragione abbiamo accolto con grande favore la proposta di Legambiente a abbiamo dato il via al progetto Patata di Campo”.

Rispetto agli usi in cucina, questa patata per quali è più adatta?
Rientra nel segmento “tutti gli usi”, che copre oltre l’80% degli acquisti, si presta quindi con versatilità a molteplici ricette.

Pensate di estendere il protocollo di efficienza idrica ad altre colture o di incrementare le superfici pataticole?
Quando nel 2013 abbiamo raccolto la proposta di Legambiente, la diffusione di impianti irrigui ad alta efficienza idrica era praticamente inesistente per le coltivazioni di patata, mentre era già presente qualche esperienza relativa al pomodoro. L’adozione della manichetta a goccia richiede un’ottima competenza da parte del produttore/utilizzatore e oggi questi impianti sono largamente diffusi nei principali areali, non solo per coltivazioni orticole ma anche su colture estensive (mais).

Qual è il costo consigliato e come si posiziona all’interno dell’offerta pataticola del reparto ortofrutta?
Il maggiore investimento da parte del produttore su questi impianti viene solo in minima parte compensato dal costo di un prodotto che offre un maggiore standard qualitativo. Il progetto non si pone infatti l’obiettivo di garantire una marginalità più alta, bensì di sensibilizzare sia il produttore che il consumatore su un diverso modo di produrre e gestire la risorsa idrica, bene fondamentale che va regolato e gestito in un’ottica di sostenibilità e di responsabilità sociale, ambientale ed economica.

È prevista un’azione di comunicazione per spiegare ai consumatori il progetto?
Il progetto sarà valorizzato sul nostro nuovo sito www.romagnolipatate.it, inaugurato lo scorso maggio all’interno del blog dove pubblichiamo news sull’azienda, approfondimenti sulle varietà prodotte e ricette sfiziose che vedono protagonista la patata. A breve sarà lanciata anche la pagina Facebook Romagnoli Patate per avvicinare la nostra realtà ai consumatori che ancora non conoscono l’azienda e a coloro i quali già apprezzano i nostri prodotti a marchio o a marca privata presenti nella distribuzione organizzata.

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