La Linea Verde è green, non solo nelle buste compostabili

Sostenibilità e buone pratiche al centro del progetto di nuovo packaging per le insalate. Ne abbiamo parlato con Andrea Battagliola e Valérie Hoff

“Un sacco green”, La Linea Verde annuncia ai suoi consumatori la sostituzione delle buste in plastica nelle insalate di IV gamma a marchio Dimmidisì con un packaging realizzato con scarti vegetali, compostabile insieme all’umido. E lo fa con una scelta di forte impatto grafico e contenutistico, mettendo in secondo piano il prodotto.

In un periodo dove la sostenibilità sembra essere il leitmotiv della comunicazione delle aziende, una sorta di pass necessario per essere accettate dai consumatori (così sembra) l’azienda di Manerbio (Bs) si differenzia nell’affollato e abbastanza omogeneo frigo delle insalate in busta dicendo a voce alta allo shopper che se vuole contribuire a un mondo green quella è l’opportunità per farlo.

Buone pratiche e sostenibilità, nel 2020 il primo bilancio Csr

“In realtà -spiega Valérie Hoff, direttrice marketing e comunicazione La Linea Verde– con quest’ulteriore azione stiamo avviando un progetto di sistematizzazione e di comunicazione di buone pratiche di sostenibilità già attuate da anni e che andremo a implementare. Per esempio tutto il packaging dei nostri prodotti di IV gamma è riciclabile e il 30% della plastica delle ciotole è rPET. Stiamo lavorando per incrementare questa percentuale, ma mantenendo la riciclabilità degli imballi. Nel corso del 2020 pubblicheremo anche il primo bilancio di responsabilità sociale”.

La bioplastica individuata non è Pla, si presenta al tatto più morbida e ha un aspetto lattiginoso non trasparente. Dai test condotti dall’azienda sulla capacità di conservare il prodotto, ha dato performance pari se non migliori del polipropilene (PP). La nuova busta sarà a scaffale tra circa un paio di mesi.

Sul fronte della sostenibilità altre azioni già messe in atto da tempo sono una filiera integrata certificata dal 2002, un processo di ottimizzazione delle acque di lavaggio delle insalate che permette la riduzione del 20% del consumo idrico e di destinarle ad uso agricolo e la refrigerazione ad alta efficienza energetica in stabilimento. Inoltre gli scarti della trasformazione vengono destinati per l’alimentazione animale o per la produzione di biogas.

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