Fruit Innovation lancia la proposta di una fiera unica

La proposta è stata maturata nel corso dell’ultima riunione della cabina di regia di Fruit Innovation, tenutasi a Bologna il 2 novembre scorso. L’hanno sottoscritta tutti i membri partecipanti ossia Adm, Confagricoltura, Fedagri-Confcooperative Lombardia, FruitImprese, Italia Ortofrutta, Italmercati e Unaproa.

I destinatari. Si tratta del primo passo concreto verso la creazione di un unico evento fieristico dell’ortofrutta italiana. Un documento di poche pagine sottoscritto all’unanimità e inviato al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, al viceministro Carlo Calenda, al presidente di Cesena Fiere nonché patron di Macfrut, Renzo Piraccini e all’amministratore delegato di Fiera Milano Corrado Peraboni.

La proposta spinge per il sostegno politico dei ministeri all’Agricoltura e allo sviluppo economico per la creazione di un’unica fiera ortofrutticola italiana o almeno un’unica cabina di regia unica con l’intento di arrivare a concepire un evento internazionale che potrebbe anche essere ospitato un anno a Milano e un anno a Rimini.

Il testo. «La cabina di regia di Fruit Innovation – si legge nel documento – dà atto a Fiera Milano di avere effettuato il primo passo concreto e necessario perché si possa raggiungere un accordo di collaborazione [tra le due società fieristiche], sospendendo l’edizione 2016 di Fruit Innovation e dando poi vita ad un evento biennale da porre in alternanza con quello di Rimini. In mancanza di tale accordo entro il termine ultimo di maggio 2016, ogni corporazione rappresentata in cabina di regia lascerà alle singole aziende associate la libertà di decidere a quale fiera italiana partecipare, mettendo in guardia sui risvolti pesantemente negativi, a livello internazionale, di un mancato accordo, che lascerebbe campo libero all’ulteriore sviluppo delle fiere di settore organizzate all’estero».

La proposta è già stata presa in esame da Piraccini il quale avrebbe già avuto un incontro informale di feed-back con il presidente Pugliese.

I feedback. «Sono disposto – ci ha spiegato Piraccini a caldo – ad aprire un dialogo franco e aperto a 360 gradi, senza escludere nessuna ipotesi per creare un evento di respiro internazionale. L’obiettivo è ricompattare la filiera su un’unica fiera e in questo senso il 2016 sarà un’opportunità per farlo. Nella prossima edizione di Macfrut si può iniziare a sperimentare il ricompattamento. Macfrut è una fiera che ha una storia e che ha dimostrato tutto il suo potenziale sia pure con i suoi limiti. Abbiamo già avviato importanti partnership fieristiche in funzione dell’internazionalizzazione. Basti pensare all’accordo con Fruit Attraction ma non escludo nessun tipo di collaborazione e son pronto a discutere di qualsiasi proposta. Si può discutere su tutto e la fiera si farà dove serve, dove lo chiedono gli espositori e dove pensiamo che possa crescere meglio ma non è una strada in discesa perché sul punto non c’è un’unicità di vedute sul settore».

Gli ostacoli. Uno dei nodi da sciogliere, ad esempio potrebbe essere quello del comparto macchinari che potrebbe registrare delle difficoltà ad imbrigliarsi in una fiera milanese che non sia esclusivamente specializzata sulle macchine. Ma se proprio di ricompattamento bisogna parlare non si può non pensare anche agli eventi di settore come, ad esempio, Interpoma per quello melicolo o Futurpera (per quello pericolo che sta per debuttare a Ferrara) che potrebbero avere un ruolo nel processo di ricompattamento della filiera in funzione della previsione di un unico evento che riesca a dare un adeguato spazio ai singoli comparti produttivi e alle eccellenze italiane.

«La decisione – precisa Nicola Cilento che rappresenta Confagricoltura dentro la cabina di regia di Fruit Innovation – alla fine spetterà alle singole fiere. Sono loro che devono trovare la quadra. Se non si arriverà ad un unico evento, però, il ruolo di questa cabina di regia si riterrà esaurito e allora la scelta sarà affidata alle singole imprese».

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