Passi in avanti per l’export delle mele italiane in Thailandia, quando il Sistema Italia funziona

Concluso positivamente l'audit degli ispettori thailandesi, si pensa che il mercato si possa raggiungere con le mele dalla stagione 2020/2021

L’apertura dei mercati orientali, dalla Cina (ancora preclusa alle mele) ai Paesi più piccoli ma non certo meno importanti, è una priorità per il sistema melicolo italiano e in particolare per l’export ortofrutticolo, in cerca di nuovi sbocchi.

È importante dunque sottolineare il recente audit del servizio fitosanitanitario della Thailandia con gli ispettori in visita da lunedì 30 settembre a venerdì 4 ottobre tra i territori melicoli italiani e le nostre istituzioni.

Un viaggio positivo che pone un altro Paese all’export delle mele: si confida di poter inviare i primi container di mele in Vietnam e Taiwan già con l’inizio del 2020 e di arrivare in Thailandia con la stagione produttiva 2020/2021.

La visita e l’audit degli ispettori thailandesi nei territori delle mele italiane

Nel corso delle varie tappe gli ispettori thailandesi hanno visitato alcuni frutteti e stabilimenti dei Consorzi Vog (Marlene), VI.P Val Venosta in Alto Adige e Melinda in Trentino, dove la prima parte del programma si è conclusa con la presentazione del progetto di conservazione delle mele nelle celle ipogee. Giovedì 03 ottobre il programma di visita è proseguito presso lo stabilimento dell’AFE-Salvi a Ferrara ed alcuni frutteti di melo.

La missione degli ispettori tailandesi, frutto di una specifica missione di Assomela in Thailandia a inizio giugno, è stata resa possibile dalla forte collaborazione tra Assomela, Cso Italy e Fruitimprese, ma anche dal supporto e dalla sinergia tra Mipaaf, l’ambasciata italiana a Bangkok, Istituto del Commercio Estero sia in Italia che in Thailandia e dai Servizi Fitosanitari regionali e provinciali.

Un gioco di squadra che porta risultati positivi al Sistema Italia

Simona Rubbi Cso Italy
Simona Rubbi, responsabile delle relazioni internazionali di Cso Italy

“Il gioco di squadra ormai consolidato -sottolinea Simona Rubbi, responsabile delle relazioni internazionali di Cso Italy- e la sinergia tra operatori e istituzioni che ha già permesso di portare alcune delle nostre eccellenze su mercati lontani, come Cina, Messico, Corea del Sud sono stati fondamentali per implementare concretamente e in un lasso di tempo così limitato le fasi operative dei tre protocolli (Vietnam, Taiwan, Tailandia) che daranno il via all’export delle nostre mele, uno dei nostri prodotti di eccellenza”.

Esprime soddisfazione il presidente di Fruitimprese Marco Salvi: “L’esito della missione conferma il solido potenziale della frutticoltura italiana quando ben organizzata e adeguatamente supportata dalle Istituzioni”.

Alessandro Dalpiaz, direttore di Assomela

“Anche questo negoziato -conferma Alessandro Dalpiaz, direttore di Assomela-, indirizzato verso una conclusione positiva, assieme alla recente apertura dei mercati di Taiwan e Vietnam apre nuove prospettive per l’export di mele nei mercati orientali, giudicati ad alto potenziale. Serviranno alcune stagioni per consolidare queste potenzialità, ma i consorzi italiani hanno tutti i numeri per crescere, rafforzare la propria competitività e lavorare su tali mercati per tradurre gli sforzi dei melicoltori italiani in migliori garanzie di reddito”.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome