L’Italia accelera sugli accordi bilaterali con i Paesi extra Ue del Far East in tema di protocolli fitosanitari, un argomento che ha spesso costituito un freno all’export e finito anche sul tavolo del Ministero. Dopo le necessarie visite ispettive, preparate da Cso Italy, si aprono nuove destinazioni per le pere, in Cina e Thailandia, mele (Taiwan) e kiwi (Corea del Sud).
Per le pere in Cina si chiude un’attesa durata 6 anni
Cso Italy si augura che l’export di pere in Cina possa avvenire per la prossima campagna commerciale. I negoziati erano iniziati nel 2017 chiusi il 26 giugno scorso con la firma del protocollo che autorizza le esportazioni. Il protocollo prevede fin da ora diverse opzioni per le spedizioni, inclusa la possibilità della nave stiva, mutuata dall’esperienza del kiwi, che permette di dimezzare i tempi di transito per arrivare sul mercato cinese. “Ora lavoreremo sulle mele -fa sapere Simona Rubbi, responsabile delle relazioni internazionali di Cso Italy- e ci auguriamo che i tempi siano più brevi. Un ringraziamento particolare va espresso a quanto fatto in tutti questi anni dall’Ambasciata d’Italia a Pechino, che ci ha supportati passo dopo passo, insieme al Masaf”.
Buone notizie arrivane anche dalle altre visite ispettive. Il protocollo definitivo per le esportazioni delle pere italiane in Thailandia dovrebbe essere pubblicato nei primi mesi del 2024, permettendo le esportazioni dalla prossima campagna commerciale. È poi arrivata l’autorizzazione formale a iniziare le spedizioni di kiwi per la campagna commerciale in atto in Corea del Sud, mentre per le mele a Taiwan si attende a breve il via libera.
