Bilancio Ue, Parlamento in trincea contro una proposta irricevibile

Stati membri divisi. De Castro: "Sottrae 53,6 miliardi ai fondi attuali della Pac. Inaccettabile per il ruolo dei produttori"

Paolo De Castro

La proposta sul bilancio dell’Ue 2021/27 avanzata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, è stata giudicata insufficiente dall’Italia. “Non ci sembra che la proposta presentata da Michel abbia il sufficiente grado di ambizione”, hanno commentato i ministri dell’Economia e degli Affari europei, Roberto Gualtieri e Vincenzo Amendola. Ma sulla stessa linea sono anche Spagna e Francia e il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz, che ha parlato di “passo indietro” rispetto alle precedenti proposte.
Dall’altro lato, resta compatto il fronte di Austria, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi (i cosiddetti Paesi “frugali”) che non intendono versare al bilancio Ue un euro in più dell’1% del Reddito nazionale lordo (Rnl) medio dell’Ue.

Dopo una lunga serie di bilaterali, Michel ha messo sul tavolo un bilancio che vale l’1,074% del Rnl europeo per arrivare ai 7,5 miliardi necessari ad alimentare il nuovo Fondo per la transizione “verde”. Fondo dal quale l’Italia conta di ricevere 364 milioni per mobilitare oltre 4,8 miliardi d’investimenti. La proposta, però, si discosta di poco dall’1,07% della presidenza finlandese, che aveva già raccolto un coro unanime di critiche a dicembre.

Il Parlamento europeo non ci sta

Se la Commissione – che ha chiesto un bilancio pari all’1,11% del Rnl Ue – si mostra cauta, il Parlamento è invece pronto a dare battaglia per arrivare il più vicino possibile a all’1,3% che ritiene indispensabile per dare all’Unione i mezzi necessari ad affrontare le sfide che ha davanti.

“Considero inaccettabile, e offensivo nei confronti dei nostri agricoltori e dello stesso Parlamento europeo, la proposta presentata dal Presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, sul quadro finanziario Ue per i prossimi sette anni, che sottrae globalmente 53,6 miliardi di euro ai fondi attuali della Pac“, ha commentato Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo.

Per De Castro “il Consiglio Ue, tagliando ulteriormente di 5 miliardi di euro i fondi per le aree rurali rispetto alla proposta della presidenza finlandese, probabilmente sta dimenticando che la sostenibilità ambientale non può esistere senza la sostenibilità sociale ed economica del settore“. “Del resto – ha aggiunto l’eurodeputato Pd – i fondi per lo sviluppo rurale fanno da capro espiatorio a una proposta di bilancio miope, che punta a un taglio di 24,2 miliardi del sistema di finanziamento attuale, ossia del 25% rispetto al settennato che si conclude”.

Sulla futura riforma della Pac, “i cui negoziati tra Parlamento, Commissione e Consiglio Ue dovrebbero iniziare subito dopo la pausa estiva per concludersi, ci auguriamo, nella prima metà del 2021”, De Castro ha rassicurato gli enti politici “sull’impegno assunto dal Parlamento europeo per salvaguardare il ruolo degli attori locali e delle autorità regionali nel processo decisionale, tramite il collegamento diretto tra Regioni e Unione europea. Un vincolo che la Commissione europea vorrebbe invece eliminare nella sua proposta di riforma della Pac”.

“Come Eurocamera siamo quindi fermamente convinti dell’importanza di garantire un certo grado di flessibilità alle nostre Regioni, attraverso una gestione decentralizzata della Pac. Per questo – ha concluso De Castro – abbiamo bisogno del vostro aiuto, poiché temiamo che il Consiglio europeo potrebbe opporsi alle nostre richieste”.

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