Consiglio dei Ministri, al via 120,4 milioni per le infrastrutture irrigue e la ricerca

Il Mipaaf ha reso noto che sono stati assegnati 110 milioni di euro alla bonifica e irrigazione e la restante quota alla ricerca

Il Consiglio dei Ministri ha dato via libera a 120,4 milioni di euro per interventi sulle infrastrutture irrigue e a sostegno della ricerca in agricoltura. Lo ha reso noto il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali precisando che le risorse arriveranno dalla dotazione 2018 del Fondo investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese. “Abbiamo garantito risorse – ha detto il ministro, Maurizio Martina – per due temi cruciali come la gestione dell’acqua e la ricerca pubblica per la lotta al cambiamento climatico. Dopo una stagione siccitosa come quella che abbiamo attraversato è un investimento necessario e strutturale. Con questa decisione ancora una volta si riconosce il ruolo centrale dell’agricoltura nel preservare l’ambiente e rilanciare lo sviluppo del Paese”.

 

Alla bonifica e irrigazione destinati 110 milioni di euro

Al settore della bonifica e dell’irrigazione è stata assegnata una dotazione pari a circa 110 milioni di euro, destinata a progetti di rilevanza strategica per il raggiungimento di obiettivi di risanamento ambientale di territori ad alta valenza agricola, di difesa del suolo e di prevenzione del dissesto idrogeologico. Inoltre, il Fondo ha destinato risorse specifiche per il contrasto di alcune situazioni emergenziali nella cosiddetta “Terra dei Fuochi” e nelle Province di Verona e Padova, interessate dall’inquinamento da Pfas.

 

Alla ricerca assegnati 10,5 milioni di euro

Alla ricerca, invece, sono stati destinati 10,5 milioni di euro, da investire in progetti di miglioramento della produttività dell’intero settore agroalimentare, alla salvaguardia della biodiversità degli agro-ecosistemi e alla mitigazione dell’impatto dei cambiamenti climatici.  Tra questi, particolare rilevanza assumono gli investimenti tecnologici e infrastrutturali dei laboratori scientifici che permetteranno il potenziamento delle attività di studio e ricerca lungo le filiere italiane di produzione; dalla qualità (genetica e fitosanitaria) dei materiali per la propagazione, alla ottimale gestione delle tecniche colturali, alla sicurezza igienico-sanitaria delle produzioni, nonché all’individuazione dell’esatta origine territoriale del prodotti agroalimentari.

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