Si è conclusa positivamente la prima esperienza dei Consigli itineranti di Apofruit, le sedute del consiglio di amministrazione che, da dicembre 2021 a maggio 2022, si sono svolte in diverse località italiane, dove la cooperativa è presente con i suoi impianti. I cda “on the road” riprenderanno a settembre 2022.
Diverse produzioni e differenti centri di lavorazione
Le riunioni tra i 37 consiglieri, rappresentativi di oltre 3.000 soci, hanno preso il via da Forlì, in piena lavorazione del kiwi giallo. Sono poi proseguite a Longiano (Fc), dove Apofruit possiede uno dei magazzini per il biologico più grandi d’Europa; a Pievesestina di Cesena (sede centrale della cooperativa), specializzata per le produzioni estive e le mele; ad Aprilia (Lt) dove i kiwi e le susine sono tra le lavorazioni principali; a Scanzano Jonico (MT) importantissimo centro per le fragole, drupacee, uva da tavola e agrumi; ad Altedo (Fe) dove si confezionano gli asparagi, patate e cipolle; e, infine, a Vignola (Mo) dove la cooperativa ha un centro all’avanguardia per le ciliegie e le pere.
“Questa esperienza nasce dal fatto che la nostra cooperativa è presente, con diverse produzioni e differenti centri di lavorazione, in più parti d’Italia, da Nord a Sud -spiega Mirco Zanotti, presidente di Apofruit-. Ogni singola realtà ha quindi caratteristiche peculiari. Conoscere uno per uno i nostri centri e i nostri areali, significa per ciascun consigliere avere poi molti più elementi a disposizione quando si tratta di deliberare su investimenti e innovazioni da introdurre.
Bisogna porre sempre la massima attenzione ai trend di mercato e alle evoluzioni di quanto sta avvenendo in campagna. Da una parte stiamo interpretando una domanda che viene dal consumatore moderno, il quale ricerca sempre più imballaggi green e sostenibili. Ciò significa, dal nostro punto di vista, modifiche a macchinari e ai materiali che talvolta si rivelano anche molto complesse. Inoltre nei campi stanno aumentando progressivamente le produzioni invernali, quindi c’è necessità di maggiori strutture di supporto per questo tipo di colture, dai bins ai frigoriferi”.