Macfrut 2020, export in primo piano sulla via di Marco Polo

A Rimini dal 5 al 7 maggio con uno sguardo all’Asia e un nuovo salone dedicato a erbe e spezie tra le novità di questa edizione

novità Macfrut 2020

Macfrut 2020 punta sull’internazionalizzazione e sull’innovazione” sintetizza così il prossimo appuntamento con la Fiera Macfrut, in programma a Rimini dal 5 al 7 maggio prossimi, Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera, presentando alla Farnesina la manifestazione dedicata alla filiera ortofrutticola, un settore che a livello mondiale muove oltre 8 miliardi di euro.

L’export di ortofrutta arriva al 30% se si aggrega il trasformato

Un dato confermato da Ines Aronadio, direttore dell’Ufficio di coordinamento e promozione del Made in Italy dell’agenzia ICE: “L’ortofrutta è un comparto strategico per l’Italia, vale il 18% dell’export, valore che sale al 30% se si aggrega il trasformato, tanto da essere la prima voce dell’export agroalimentare italiano”.

“L’attività di esportazione è trainante per i made in Italy -ha aggiunto Aronadio- per la promozione, infatti, sono stati investiti 37 milioni rispetto ai 32 del 2018, e molte delle attività istituzionali sono state svolte assieme alla gdo. Macfrut rappresenta appieno questo sforzo con cui avviare, a diversi livelli, e con misure multicanale, la promozione del futuro  in questo quadro la fiera Macfrut è una piattaforma di marketing che consente all’offerta italiana di essere sempre sugli scaffali della gdo internazionale”.

I numeri di Macfrut, 25% di espositori esteri

Con un fatturato da 5 milioni di euro e 43.000 visitatori all’attivo, Macfrut assume, di fatto, un peso importante nell’export. “E’ l’unico salone di settore in Italia che può contare sulla partecipazione del 25% di espositori esteri” sottolinea Piraccini.

Tanti gli eventi rilevanti di questa edizione uno dedicato ai Biostimolanti, un Acqua Campus, ovvero un campo prova sulle innovazioni dell’irrigazione, e un altro, il Macfrut Field Solution, per mostrare le più moderne tecnologie nel settore, accompagnato dal Greenhouse Technology Village, il villaggio dell’innovazione orticola in serra. Confermato anche il focus sulla frutta esotica con la terza edizione del Tropical Fruit Congress in questa edizione dedicato all’avocado. Altra novità è l’International Tomato Contest, il Campionato mondiale del pomodoro.

La novità del salone Spices & Herbs

Quest’anno, inoltre, la fiera vede anche nascere il Salone Spices & Herbs Global Expo con un Osservatorio mondiale su spezie ed erbe officinali di Ismea. Un comparto che conta 25 milioni di chili consumati in Italia nel 2018 secondo la Coldiretti. “Il Salone delle spezie- ha specificato Piraccini – non sarà una cosa una tantum, ma un progetto che intendiamo portare avanti, perché è un settore con una crescita annuale del 4-6%”.

Focus sull’Asia sulla via di Marco Polo

“Nel corso della manifestazione sarà data importanza ai Paesi e realtà produttive che si trovano sulla via di Marco Polo in Asia –ha aggiunto Stefano Nicoletti, capo dell’Ufficio per l’Internazionalizzazione del Sistema Economico – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Esteri- qui vi saranno approfondimenti su produzioni asiatiche, ma resterà grande l’attenzione rivolta all’Africa e lo spazio dedicato alle nazioni di quel continente che vorranno esporre le loro realtà”. Partner internazionale di questa edizione è quindi l’Asia attraverso “Frutta e spezie sulla via di Marco Polo”, mentre la Sardegna è il main partner italiano.

I dati Ice sull’export di ortaggi nel 2018

Il settore degli ortaggi mostra un andamento decrescente per l’export: da 1.547.514.020 euro nel 2017 siamo passati a 1.500.182.441 euro nel 2018. I 5 Paesi top client sono Germania, Francia, Austria, Regno Unito e Svizzera. Tra i Paesi che invece hanno mostrato una maggiore variazione nel valore delle importazioni dall’Italia per il settore degli ortaggi, si trovano Slovacchia (+27,6%), Repubblica Ceca (+25,9%), Danimarca (+9,14%), Croazia (+5,11%) e Belgio (+3,15%).

Per quanto riguarda invece le quote ricoperte dalle varie aree geografiche, da sottolineare come le esportazioni per i prodotti di questo settore si concentrino quasi totalmente nei Paesi dell’Unione Europea con una quota del 89%. Seguono Paesi europei non UE (7%), America (2%), e Asia orientale (1%).

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