La Regione Toscana sostiene il progetto di un distretto del pomodoro

La proposta è stata lanciata durante un convegno organizzato dalla Cisl Livorno che ha riunito i vertici regionali e i rappresentanti della filiera del pomodoro

Promuovere la nascita di un distretto del pomodoro toscano da industria per rilanciare una filiera penalizzata da costi di produzione più onerosi rispetto a quelli di altre regioni e da condizioni climatiche negative nelle ultime campagne, come la siccità del 2017 e l’eccessiva pioggia del 2018.

La proposta è stata lanciata lo scorso 2 aprile durante un convegno sul tema organizzato dalla Cisl Livorno che ha riunito aziende agricole, rappresentanti delle istituzioni e di Italian Food Gruppo Petti di Venturina Terme (Li), il principale operatore della trasformazione  nella zona.

 

L’appeal della coltura è legato al prezzo

“Non è sostenibile per noi – ha fatto notare Pasquale Petti, amministratore delegato di Italian Food – affrontare una campagna di trasformazione come quella dello scorso anno, con un calo del 40% del pomodoro disponibile, acquistato ad un costo superiore del 20% rispetto alla media nazionale”.

L’obiettivo è anche quello di trovare un punto di equilibrio sul prezzo della materia prima -concordato ad inizio campagna assieme ai quantitativi – che la parte agricola vorrebbe fosse più alto, in considerazione dei maggiori costi di produzione sostenuti. Una visione che si scontra con  quella dell’industria di trasformazione che considera già alto il prezzo di acquisto del pomodoro toscano.

Per Massimiliano Gori, responsabile territoriale Fai-Cisl Livorno, che ha proposto il progetto, la creazione di un distretto del pomodoro toscano da industria servirebbe anche a questo: dirimere la questione del prezzo incentivando la produzione della materia prima e chiudere la filiera cogliendo nuove opportunità di crescita, a beneficio sia della parte agricola che della trasformazione.

 

A breve la convocazione di un tavolo regionale

Una soluzione condivisa anche dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha annunciato la convocazione di un tavolo operativo in Regione prima di Pasqua. “Durante questo incontro  – ha spiegato – presenteremo concrete proposte di supporto economico anche attraverso Fidi Toscana, che prevede la possibilità di finanziare le aziende agricole fino a un importo massimo di 150mila euro e garantire linee di credito già concordate tra l’azienda di trasformazione e gli istituti bancari”.

 

Petti: “Necessari incentivi per le aziende agricole”

D’accordo sul progetto di creazione di un distretto del pomodoro toscano anche Pasquale Petti che però, ha aggiunto “dovrà prevedere incentivi per le aziende agricole che vi aderiranno in modo che la coltura del pomodoro da industria in Toscana venga rilanciata con soddisfazione anche della parte agricola. Abbiamo già proposto ai produttori un accordo pluriennale di acquisto ad un prezzo equo e quantità garantite”.

In realtà su una linea di alta qualità realizzata esclusivamente con pomodoro toscano il Gruppo Petti ha già investito, ma il progetto, come ha fatto notare il suo amministratore delegato, si scontra con “un mercato molto competitivo e anche un sistema distributivo che non riconosce differenze di prezzo rispetto ai competitor”.

 

 

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