Macfrut o Cibus, questo è il dilemma?

Aumentati i giorni di sovrapposizione, alcune aziende hanno scelto l'una o l'altra fiera o entrambe, come palcoscenici complementari

cibus macfrut
Grande attesa di partecipazione alla nuova edizione di Cibus

Settimana intensa la prima di maggio per gli operatori del largo consumo alimentare, in particolare per quelli del mondo ortofrutticolo, che si sono trovati a far fronte alla concomitanza di due delle più importanti manifestazioni fieristiche del food in Italia: Cibus da un lato, Macfrut dall’altro. La sovrapposizione delle due fiere ha costretto molti a un tour de force tra Parma e Rimini (suscitando non pochi malumori) e ha poi avuto un inatteso e clamoroso finale, causato dalle dichiarazioni del ceo delle Fiere di Parma, Antonio Cellie, di voler portare l’ortofrutta a Cibus in un padiglione dedicato già dall’edizione 2023 della fiera. Una dichiarazione che ha avviato un vivace contradditorio nonché la risposta del presidente di Cesena Fiera, Renzo Piraccini, che ha comunicato il sostegno Ice-Agenzia a fare di Macfrut la fiera leader in Europa nel prossimo triennio.

Botta-e-risposta e polemiche a parte, chi ha visitato entrambe le fiere ha potuto constatarne la complementarietà (con Cibus incentrato sul mondo industriale e Macfrut sulla filiera agricola) ma anche l’evoluzione, che ha portato alcune aziende del food (ortofrutta compresa) a decidere di partecipare a entrambe le manifestazioni.

Chi sceglie e chi raddoppia

A Cibus erano presenti diverse realtà del mondo ortofrutticolo (come Zerbinati e La Linea Verde) assenti a Rimini. “Abbiamo dovuto fare una scelta perché gestire entrambe le fiere è difficile: così il nostro management e i nostri reparti marketing e vendite sono stati presenti a Cibus, mentre i nostri agronomi hanno visitato Macfrut – spiega Valérie Hoff, direttore marketing e comunicazione de La Linea Verde – Abbiamo preferito esporre a Cibus, che consideriamo una bellissima vetrina del made in Italy e che è più coerente con la nostra attività, visto che non siamo presenti nel mondo dello sfuso. Inoltre, al di là del business, è un evento ideale per fare networking e, per quanto mi riguarda, per incontrare anche giornalisti consumer e rappresentanti del mondo dell’advertising”.

Altre aziende hanno, invece, deciso di fare il bis e di esporre in entrambe le fiere. Come il gruppo Parma Is, che a Macfrut ha presentato le sue ultime novità (i condimenti CondiCrudo e gli infusi a freddo Fresche Idee) mentre a Parma ha optato per una presenza più istituzionale, riunendo i quattro brand del gruppo. Doppia presenza anche per Cannamela (appartenente al Gruppo Montenegro), che a Macfrut è stata l’anima dello Spices&Herbs Global Expo, il salone dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali ed aromatiche che ha debuttato a Macfrut. “Ci siamo subito trovati in sintonia con questo progetto -spiega Roberto Pernozzoli, purchasing manager di Gruppo Montenegro- Un salone b2b in Italia, che raccoglie gli operatori di settore anche internazionali, ha un grande valore anche per il mondo delle spezie e delle erbe, perché permette di combinare diverse esperienze e conoscenze, metterle a fattore comune e stimolare il confronto per sviluppare nuove opportunità, che solo fino a pochi anni fa sarebbero state impensabili”.

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