Andamento prezzi ortofrutta in Italia al 26 febbraio 2018

Iniziano le rilevazioni sulle fragole, attestate su prezzi medi ma con poca domanda, che è anche medio bassa per le arance, fatta eccezione per quelle di calibro maggiore. Mele sempre ai massimi, stabili le zucchine

In attesa degli effetti del grande freddo che si faranno sentire sulle prossime rilevazioni, i prezzi dell’ortofrutta italiana mantengono un andamento altalenante a seconda delle zone e delle varietà. Iniziano le rilevazioni sulle fragole, attestate su prezzi medi ma con poca domanda, che è anche medio bassa per le arance, fatta eccezione per quelle di calibro maggiore. Mele sempre ai massimi, stabili le zucchine, solo cavolfiori e carciofi hanno risentito dell’abbassamento delle temperature.

Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione del prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 26 febbraio 2018.

Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio, nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.

Scarica i prezzi dell’ortofrutta in Italia in PDF cliccando qui

Arance. Prezzi in leggero aumento

Si registra un lieve aumento dei prezzi che interessa maggiormente le varietà bionde, soprattutto per i prodotti di calibro maggiore. Per questi ultimi si osserva un incremento dei prezzi anche per le arance rosse. La domanda si mantiene comunque su livelli medio bassi. Si è inoltre rilevato un aumento dell’importazione di arance rosse dalla Spagna.

Carciofi. Prezzi aumento

L’estendersi di situazioni climatiche caratterizzate da basse temperature e gelate a tutte le aree produttive ha determinato una forte riduzione della presenza di capolini che non hanno subìto danni da freddo. Per il prodotto in buone condizioni si è osservato un incremento delle quotazioni che ha toccato anche il 25%. Cali minori per il carciofo romanesco, presente in quantitativi elevati.

Cavolfiori. Prezzi in aumento

Assieme al carciofo, il cavolfiore è l’altro prodotto che ha mostrato incrementi di prezzo dovuti alle basse temperature. Nello specifico, si sono osservati aumenti intorno al 20% per il cavolfiore bianco ed al 30% per il cavolfiore romanesco. Le quotazioni si mantengono comunque su livelli non particolarmente elevati.

Clementine. Prezzi in leggero calo

La riduzione delle quotazioni ha interessato soprattutto la varietà Hernandina, ormai alla fine del periodo di commercializzazione. Anche le varietà del momento quali Nadorcott e Orri hanno avuto leggeri cali anche se occorre riconoscere che il livello delle quotazioni si trovava oltre la media per questo periodo.

Fragole. Prezzi in calo

Prosegue il calo dei prezzi che si era riscontrato già verso la fine della settimana scorsa. A causa delle basse temperature nelle zone di consumo e centro settentrionali la domanda è risultata inferiore alle attese, mentre la produzione, in questo momento concentrata soprattutto in Sicilia Campania e Basilicata, sta aumentando. I prezzi si attestano su livelli medi per il periodo, preoccupa tuttavia la difficoltà di vendere il prodotto.

Mele. Prezzi in leggero aumento

Ad esclusione delle mele vendute con marchio Melinda, i cui prezzi sono attestati a livelli molto elevati, si è osservato un leggero incremento per tutte le altre varietà e provenienze, segnale che il livello della domanda per le mele si mantiene piuttosto elevato. Risulta quasi terminata la vendita per la varietà Royal Gala, che quest’anno si è conservata particolarmente bene.

Pomodori. Prezzi in leggero aumento

Al momento non si sono osservati particolari incrementi dei prezzi, in generale non superiori al 5 – 6%. L’ unica tipologia che ha mostrato incrementi più consistenti è il Cuore di bue, caratterizzate da notevoli oscillazioni, complici un volume di vendite limitato e una piccola contrazione dell’offerta.

Zucchine. Prezzi stabili

Non si sono osservati effetti climatici sui prezzi delle zucchine. La situazione è da considerarsi relativamente anomala in quanto questa produzione è sensibile alle basse temperature e generalmente si osservano repentini cali dell’offerta e incrementi delle quotazioni anche molto consistenti. E’ probabile che il persistere di condizioni climatiche avverse possa determinare aumenti dei prezzi nei prossimi giorni.

 

Immagine di apertura

Photo by Jez Timms on Unsplash

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2 Commenti

  1. 2018-02-27 Invito a controllare titolo, contenuto e indirizzo web dell’allegato pdf a questo articolo.
    Allegato che dovrebbe riguardare il 26 febbraio 2018 e invece porta la data del 26 giungo 2017.
    Grazie e buon lavoro.
    Raffaele La Morgia.

    • Gentile Raffaele, grazie per la segnalazione, il link in effetti puntava a un vecchio documento, ora lo abbiamo corretto. Buona giornata

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