Sant’Orsola punta nel 2020 ad aumentare la produzione

Approvato il bilancio 2019. La strategia è contrastare i prezzi stracciati dei Paesi esteri accrescendo le rese, qualità e appeal del made in Italy

Il consumo dei piccoli frutti, core business di Sant'Orsola, cresce in Italia e in tutto il mondo
Il consumo dei piccoli frutti, core business di Sant'Orsola, cresce in tutto il mondo

Si è svolta ieri, all’auditorium del Villaggio dei Piccoli Frutti, l’assemblea annuale 2020 della Sca Sant’Orsola, convocata dal presidente Silvio Bertoldi. Approvato il bilancio 2019. Il valore della produzione è diminuito, attestandosi a  60.776.000 euro rispetto ai 62.697.000 di fine 2018. L’utile è stato di 249.345 euro, per una produzione di 5.609 tonnellate, aumentata rispetto alle 5.463 del 2018. Cresciuta anche la superficie coltivata delle 814 aziende socie, salita a 534 ettari.

Mercato diventato aggressivo: lampone e fragola hanno sofferto i prezzi bassi proposti dai competitor stranieri

Il presidente della cooperativa Sant'Orsola Silvio Bertoldi e il direttore generale Matteo Bortolini
Il presidente di Sant’Orsola Silvio Bertoldi e il direttore generale Matteo Bortolini

A fronte di un mercato sempre più ricettivo sui piccoli frutti, due sono stati gli eventi sfavorevoli cui la Società ha retto grazie, soprattutto, agli investimenti, in primis il nuovo stabilimento, e la revisione e ricostruzione di ogni filiera. Il primo, ha ricordato il presidente Bertoldi – è dovuto all’andamento climatico negativo. Il secondo all’aggressività del mercato internazionale con prezzi più bassi proposti da Paesi come Marocco, Spagna, Sud Africa e Polonia. In particolare hanno sofferto i ribassi il lampone e la fragola, che per la Sca Sant’Orsola rappresenta un’importante quota della produzione complessiva.

Nel settore, considerato solo pochi anni di nicchia, sono entrati Paesi dell’America del Sud come il Perù, oltre a Cile e Argentina e in Africa il Marocco.  “Dobbiamo incrementare la nostra produzione, sia aumentando le rese nelle superfici già coltivate, sia ampliandole, in modo da rispondere meglio alle richieste del mercato” ha affermato il presidente. Il mercato italiano chiede però più prodotto nazionale.  “La domanda crescente è per ora compensata soprattutto dai produttori esteri, dunque nei prossimi anni ci sarà grande spazio per la Cooperativa Sant’Orsola” ha ricordato il consulente strategico della Società Fabio Rizzoli.

L’azienda punta anche ad allungare il calendario di produzione e a fidelizzare i clienti con nuovi servizi. Uno è già stato sperimentato con successo, la vendita on-line nel periodo di lockdown, che continuerà. Nel periodo di chiusura sono stati inoltre aperti nuovi importanti canali di vendita nella grande distribuzione.

Sant’Orsola sempre più green: prodotti fitosanitari ridotti del 70% rispetto ai limiti Ue

Cresce anche la richiesta di prodotto sempre più sostenibile. Sant’Orsola ha ridotto drasticamente l’uso dei prodotti fitosanitari in campagna, sceso a livelli minimi per mora, mirtillo e lampone. La riduzione è stata pari al 70 per cento dei limiti ammessi dall’Unione Europea. Un taglio netto reso possibile da sperimentazioni e lunghi studi effettuati dall’equipe di ricerca e sviluppo nel campo sperimentale della Società a Vigolo Vattaro. I risultati sono stati verificati da laboratori accreditati presso il ministero della Salute.

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