Albicocche, volumi in picchiata

Quest’anno sul mercato, a livello europeo, ci saranno complessivamente circa 56mila tonnellate in meno di albicocche. La riduzione dei volumi prevista dai principali produttori dell’Unione (-11%) è stata annunciata oggi, come di consueto, nel corso della fiera Medfel di Perpignan tutt’ora in corso.

Un trend negativo che nel confronto con la media degli ultimi anni (2010-2014) è ancora maggiore: -16%. L’abbattimento dei volumi è dipeso dalle condizioni climatiche sfavorevoli e – a livello europeo – sarebbe stato ancora peggiore se non fosse per l’eccezionale produttività (+77%) registrata in Grecia (che ha avuto una buona stagione da un punto di vista climatico) e per incrementi significativi delle superfici nella maggior parte dei Paesi produttori.

 

Italia. “Quest’anno – ha spiegato Elisa Macchi, direttore del Cso di Ferrara – abbiamo stimato un calo dei volumi del 20% su scala nazionale a causa dell’andamento climatico particolare sia in inverno che in primavera”. Circa 163mila le tonnellate attese contro le oltre 200mila dell’anno scorso, di cui circa 53mila dall’Emilia-Romagna; 79mila dall’Italia del sud e altre circa 31mila tonnellate da altri produttori sparsi per il Belpaese. Le condizioni climatiche sfavorevoli hanno creato problemi produttivi soprattutto nelle colture del Sud (che complessivamente registrano una riduzione del 30%) e quindi in Campania e Basilicata e soprattutto per le varietà precoci e rosse su cui i produttori hanno puntato di più.

“Diversa la situazione – continua Macchi – per le varietà tradizionali che sono tardive ed hanno riscontrato delle condizioni climatiche diverse”. Complessivamente a livello nazionale si registra un incremento delle superfici del 2-3% per tutte le regioni produttrici e che dipende dal fatto che il mercato delle albicocche risponde bene sia in termini di volumi di vendite (l0anno scorso i consumi hanno registrato una crescita del 5%) che di marginalità. Si piantano soprattutto le varietà precoci con l’obiettivo di estendere il calendario produttivo.

Grecia. Boom di albicocche nella campagna ellenica, +77%, in cui sono attesi volumi per quasi 55mila tonnellate di prodotto. La crescita (che è anche fisiologica vista la drammaticità della campagna precedente con potenziale pressoché dimezzato) dipenderà soprattutto dalle buone condizioni climatiche nel Peloponneso e dalla creazione di nuovi siti produttivi in Macedonia che è la vera new entry tra i produttori di albicocche.

In questa regione, infatti si assiste ad una progressiva riconversione colturale delle vecchie colture di pesche ormai considerate non più redditizie.

Francia. A causa delle pessimo “look” delle albicocche di quest’anno, i francesi stanno studiando la possibilità di avviare delle campagne di comunicazione che promuovano il prodotto che, anche se brutto (ugly) rimane comunque gustoso. Lo ha spiegato Sabine Alary, co-presidente di Sipmm aAbricots comentando le previsioni per quest’anno che sono state condizionate, anche qui, dal pessimo andamento meteorologico.

“L’inverno dolce – ha spiegato Vincent Faugier, co-presidente di Sipmm Abricots – ha determinato una lunga fioritura ma poi in primavera abbiamo avuto problemi di grandine e le varietà precoci hanno sofferto per le gelate sicché prevediamo un deficit di volumi sulle varietà colorate precoci che, ancor più grave, per quelle tardive con un buco importante a lugio”. Complessivamente la produzione francese attesa per quest’anno è di oltre 115mila tonnellate, circa il 40% in meno rispetto all’anno precedente e con un calo del 27% rispetto alla media 2010-2014.

Spagna. Sostanzialmente stabile rispetto all’anno scorso la produzione spagnola che si attesterà a 109mila tonnellate a conferma del trend di crescita rispetto alla media 2010-2014 (+32%). “La crescita – ha spiegato Javier Basols, presidente del Gruppo Fruits a Noyaux de Cooperativas Agro-Alimentarias – dipende dal fatto che nel 2015 c’è stato un significativo incremento delle superfici soprattutto nella regione di Murcia anche in funzione del fatto che a livello di commercializzazione l’albicocca è un prodotto che funziona”. Le gelate di febbraio e a marzo, quando i frutteti erano in piena fioritura, hanno determinato dei cali produttivi che sono stati assorbiti dagli incrementi degli areali soprattutto a Murcia.

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