Ancora un calo per le vendite al dettaglio a dicembre

La recessione condiziona ancora i consumi degli italiani: gli ultimi dati diffusi dall’Istat mostrano un calo nelle vendite al dettaglio per il mese di dicembre 2013. Rispetto allo stesso mese del 2012 il calo è pari al -2,6%,  con l’alimentare a -2,3% e il non alimentare a -2,7%. Il segno meno riguarda tutte le formule distributive a eccezione dei discount, che evidenziano un +0,7%.  Nell’intero 2013 la flessione si attesta così al  -2,1%, con l’alimentare a -1,1% e il non alimentare a -2,7%.

“I dati dell’Istat confermano le preoccupazioni da noi già espresse in precedenti occasioni  – ha affermato Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione -. In primo luogo perché si riferiscono al mese di dicembre, fondamentale per le vendite del commercio. Il forte calo testimonia come neanche il Natale sia stato in grado di modificare il comportamento di freno ai consumi, divenuto ormai consolidato per gli effetti della pesante situazione di crisi economica. In seconda battuta perché l’intero 2013, con il suo calo del -2,1%, si presenta come l’anno peggiore dall’inizio della crisi e come il sesto anno di vendite in riduzione (con la sola eccezione del 2010 che ha fatto segnare un modesto +0,1%). La crisi è ancora una drammatica realtà: le famiglie hanno meno risorse per i consumi e il clima di incertezza sul futuro rallenta ulteriormente gli acquisti”. Cobolli Gigli chiede perciò al nuovo Governo di ripartire dal rilancio della domanda interna, ridando alle famiglie il potere d’acquisto che è stato eroso dagli anni di crisi, attraverso un intervento di riduzione del cuneo fiscale concentrato sulle fasce di reddito più basse, accompagnato da un taglio del peso delle tasse sulle imprese.

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