#vocidellortofrutta, Piraccini: “Macfrut Digital sta andando oltre le nostre aspettative”

Il video e il digitale sono la chiave di volta per la comunicazione non solo in questa particolare fase, ma anche un'opportunità per il futuro delle aziende

Renzo Piraccini, attuale presidente di Macfrut
Renzo Piraccini, presidente di Macfrut

Una formula completamente digitale, incentrata su un breve video da un minuto che possa incuriosire, dare informazioni e aprire a un contatto e un incontro virtuale nei tre giorni di svolgimento di Macfrut Digital dall’8 al 10 settembre. Se infatti molte fiere internazionali, anche in Italia, hanno preferito spostare di un anno lo svolgimento, Macfrut ha scelto invece per il 2020 di portare gli stand su una piattaforma virtuale (Netlive), dando poi appuntamento fisico nei padiglioni della Fiera di Rimini dal 4 al 6 maggio 2021. Ne parliamo con il presidente di Macfrut, Renzo Piraccini.

Che cos’è Macfrut Digital?

Macfrut Digital è una fiera con una formula totalmente innovativa, che molti non hanno capito anche perché non c’è niente di simile al momento nel mondo fieristico. Siamo partiti da una piattaforma video ampliata con le funzionalità della multimedialità e dell’interazione. Mi aspetto che dal 22 di giugno, quando la renderemo accessibile a tutti, tanti possano vedere concretamente la nostra proposta.

Che pacchetto proporrete alle aziende che vogliono partecipare?

Sulla nuova piattaforma  proponiamo un modulo espositivo con un video di massimo 58 secondi, una brochure digitale con 10 immagini, due finestre che permettono di chiedere maggiori informazioni o un incontro b2b. In più ci sarà un percorso dedicato ai buyer sia italiani sia internazionali. Tutto il progetto è incentrato sulla potenza comunicativa del video, che permette di utilizzare un linguaggio veloce e preciso.

Offrite anche una consulenza per le aziende che vogliano aderire?

Assieme alla domanda di partecipazione diamo linee guida per realizzare il breve video di presentazione. Ma non basta adattare gli strumenti dell’analogico al digitale, serve un linguaggio smart e molto più incisivo. Per questo crediamo che il materiale che l’azienda prepara per Macfrut Digital può rimanere come strumento di comunicazione dell’espositore. Ora il digitale è una necessità, ma diventerà una grandissima opportunità nel prossimo futuro. Penso sia ai grandi player, che già hanno una struttura dedicata, ma anche alle medie e piccole aziende del mondo dell’ortofrutta. Oppure agli operatori dei mercati all’ingrosso che hanno bisogno di qualificare la loro offerta. È una grande opportunità per le filiere e i fornitori del made in Italy.

In attesa del 22 giugno, ci sono già esempi di questi video?

Alcuni nostri espositori hanno preparato con anticipo i video, e nel corso di queste settimane faremo degli invii mirati per far conoscere la formula e far comprendere come si possa comunicare sul digitale e rendere più incisivo il messaggio.

Qui sotto un esempio del breve video di presentazione di Almaverde Bio e C-Led per l’edizione di Macfrut Digital.

Quante aziende pensate saranno presenti in questa formula digitale?

L’edizione digitale di Macfrut sta riscuotendo un successo che va oltre le nostre aspettative. L’obiettivo erano 200-300 moduli espositivi: oggi pensiamo che potremmo superare anche i 500, un successo senza precedenti considerando la novità della proposta.

E le aspettative sui visitatori?

Pensiamo di poter raggiungere i 100mila visitatori nei tre giorni. Immaginiamo decine di migliaia di operatori del settore che, visto il periodo, non sarebbero scesi a Rimini, ma che dedicheranno anche 10 minuti del proprio tempo a guardare i video e le proposte nell’area dedicata, per poi approfondire con un incontro mirato.

Macfrut si è sempre caratterizzato oltre che per l’attività espositiva e commerciale anche per gli aspetti di formazione e confronto lungo la filiera: si perderanno con la formula digitale?

Abbiamo mantenuto alcuni forum tecnici di grande rilevo tecnico-scientifico: per esempio quello sui biostimolanti e la parte relative all’acqua e irrigazione, realizzata con l’associazione delle bonifiche. E poi avremo il greenhouse technology village e il campo prova delle attrezzature. A tutti questi eventi, che saranno disponibili in inglese e italiano, si può partecipare previa registrazione entro fine agosto, perché la piattaforma sarà chiusa qualche settimana prima dell’evento.

Come ha impattato l’emergenza Coronavirus, soprattutto dal vostro punto di vista di operatori di un settore così in prima linea?

Le fiere hanno un senso se hanno un momento di contatto, fisico: se dobbiamo rispettare un distanziamento sociale o regole rigide è meglio rimandare aspettando tempi migliori. Credo che le fiere internazionali non moriranno mai, anzi rimangono uno strumento ideale e a buon mercato per interfacciarsi con gli interlocutori del proprio business. Ma se non sussistono le condizioni è meglio aspettare e puntare sul digitale, come abbiamo fatto noi.

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