Macfrut: una fiera differente, per scelta

Le aree di innovazione dinamiche tratto distintivo della fiera che si terrà a Rimini dal 4 al 6 maggio 2022

Macfrut aree dinamiche
credits: Mirco Ricci - masterfotocesena-0058-MR1_5374

Una fiera che non si è mai fermata nel periodo pandemico, trovando via via le soluzioni per rispondere al meglio alle esigenze sanitarie e di messa in contatto degli operatori della filiera, Macfrut è infatti passata dall’edizione completamente virtuale nel settembre del 2020 a quella ibrida con la forte componente in presenza di settembre 2021 per tornare ora al consueto periodo di inizio maggio, puntando ancor di più agli aspetti differenzianti, a partire dalle aree tematiche dinamiche, senza dimenticare il connotato di internazionalità della fiera, che ha un focus su aree geografiche specifiche come Africa e Sud America e paesi dell’Est Europa.

Renzo Piraccini, alla guida di Cesena Fiera
Renzo Piraccini, presidente di di Cesena Fiera

“Quest’anno puntiamo molto sulla presenza fisica e questo tipo di manifestazione piace molto alle medie aziende -dice Renzo Piraccini, presidente di Macfrut-, la vera sfida è parlare a loro di innovazione per riuscire a stare sul mercato, giocarsi la loro partita senza per forza finire in pasto a grossi fondi di investimento, che soffrono, viste le dinamiche di prezzi in atto sia in produzione, packaging e trasporti”. Resta la sinergia con il Cibus, la fiera del food che nei primi giorni di maggio a Parma, “Ci organizzeremo con una navetta per portare i buyer anche a Rimini”, commenta Piraccini.

La diversità di Macfrut si ritrova anche nella specializzazione delle varie aree, “Abbiamo selezionato un team di esperti -continua Piraccini- che le organizzano sia nella parte di conferenze sia per quella dinamica. Quest’anno per esempio nel Simposio International Cherry (Ics) nel ceraseto c’è un team composto dalle università di Modena-Reggio, Bologna e Politecnico delle Marche che sono i motori del simposio internazionale che avrà una parte dinamica con nuove varietà ma anche sistemi di coperture e tecnologie. Questo si ritrova anche nelle altre aree tematiche come Acqua Campus, Smart Agricolture e Plastiche biodegradabili. Lo spazio totale per le aree dinamiche, di circa 1.600 mq, è cresciuto rispetto agli scorsi anni, ma visto il forte interessamento delle aziende è possibile che si possa pensare ad aumentarlo ancora”.

Le quattro aree dinamiche e di innovazione a Macfrut 2022

1. Ceraseto: un campo di ciliegi in fiera

L’International Cherry Symposium avrà un’area dinamica nello spazio dinamico in cui si possono trovare piante di diverse forme di allevamento presentate da alcune delle più importanti aziende vivaistiche italiane. Il frutteto sarà protetto da reti antigrandine e anti cracking fornite dalle principali ditte italiane, impianti di irrigazione e fertirrigazione, sensori e centraline per le rilevazioni climatiche e di gestione degli impianti completano l’area.

2. Aqua Campus: focus sul risparmio idrico

Torna una delle aree più apprezzate di Macfrut in collaborazione con Anbi (Associazione Nazionale delle Bonifiche Italiane) e Cer (Canale Emiliano Romagnolo). Al centro le novità tecnologiche come sensori per il monitoraggio dell’acqua e dei suoli, stazioni meteo, centraline per l’automazione degli impianti, sistemi per la fertirrigazione e sistemi antibrina.

3. Smart Agricolture: dai droni ai big data

Per essere sempre aggiornati sulle nuove frontiere tecnologiche dell’agricoltura, un’area organizzata grazie alla collaborazione con il centro di ricerca Ri.Nova. Nell’area dinamica la farà da padrone l’agricoltura di precisione concentrandosi su tecnologie come sensori, droni e robot applicati al mondo della produzione ortofrutticola, che si alterneranno sul campo per mostrare quanto è possibile già fare da oggi

4. Plastiche biodegradabili: la frontiera della pacciamatura

Le plastiche biodegradabili di origine vegetale sono un valido contributo alla riduzione dell’inquinamento da materie plastiche tradizionali in orticoltura. Sarà possibile visitare e chiedere informazioni circa l’uso e la messa in opera di questi materiali plastici innovativi su diverse specie orticole.

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