Patfrut cresce con le pere di Opera e programma nuovi investimenti

Secondo i dati presentati dall'Assemblea dei soci il fatturato di Patfrut si avvicina a 64 milioni di euro, in progresso di 2,2 milioni sullo scorso anno

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E’ in crescita Patfrut,  la cooperativa ferrarese ortofrutticola che aderisce alle Op Apo Conerpo ed Asso.Pa., a Conserve Italia, Confcooperative e Legacoop. I dati sono stati presentati dall’Assemblea dei soci che ha approvato il bilancio indicano che nel 2017-2018, ha commercializzato oltre 58mila tonnellate di ortaggi freschi, quasi 34mila tonnellate di frutta fresca e circa 35mila di orticole da industria. Il fatturato complessivo ha quasi raggiunto i 64 milioni di euro, superiore di circa 2,2 milioni rispetto a quello dell’anno precedente.

“Si tratta di dati estremamente soddisfacenti – ha dichiarato in occasione dell’Assemblea dei Ssoci il presidente, Roberto Cera – anche alla luce della crisi economica globale, che continua, purtroppo, ad influenzare pesantemente i consumi, anche dei prodotti alimentari, e delle conseguenze del prolungamento dell’embargo russo”.

“In tale scenario – ha proseguito Cera – ancora una volta Patfrut ha saputo offrire alla propria clientela prodotti di alta qualità come le pere commercializzate da Opera, la società costituita nel 2014 per garantire il massimo valore aggiunto ai soci produttori”.

In questi primi tre anni di attività, Opera ha rafforzato costantemente la propria notorietà presso il consumatore, consolidando la presenza e la credibilità commerciale del progetto nei confronti dei clienti nazionali ed internazionali.

 

Bene anche l’andamento degli ortaggi

 Per quanto concerne le orticole, Patfrut ha continuato ad aumentare le sue quote di mercato nelle patate sfiorando le 47mila tonnellate di prodotto lavorato, con un incremento del 20% rispetto al 2016 e del 50% sul 2013.

Negli ultimi anni, la cooperativa ha registrato una crescita sensibile anche nel comparto delle cipolle (+30% rispetto al 2013), che però sta attraversando un periodo piuttosto difficile. A differenza della patata, infatti, questo prodotto non è riuscito a compiere il salto di qualità necessario per ottenere una adeguata segmentazione dell’offerta attraverso appositi marchi. Per cercare di raggiungere il miglior risultato, nel corso dell’ultimo esercizio Patfrut, che ha ritirato dai soci oltre 10mila tonnellate di cipolle, ha garantito ai propri clienti la disponibilità di prodotto per tutto l’anno.

 

Gli investimenti nella lavorazione delle pere

“Sotto il profilo gestionale – sottolinea il presidente Cera – la nostra cooperativa ha intrapreso numerose attività tra cui quelle legate agli investimenti per gli esercizi futuri legati ai Piani Regionali di Sviluppo rurale. A tale proposito, Patfrut è stata ammessa al Psr messo a punto da Opera nel quale ha inserito l’investimento tecnologico collegato all’acquisto della linea di lavorazione delle pere a calibratura in sospensione in acqua ad analisi automatizzata della morfologia del frutto mediante diaframma ottici. Si tratta del primo esemplare di questa moderna tecnologia adottato in Italia e in Europa.Un investimento del valore di 1,7 milioni di euro che comporterà un risparmio di circa il 20% dei costi di lavorazione”.

“Un altro intervento inserito nel progetto – aggiunge Cera – è quello relativo alla ristrutturazione degli impianti del magazzino di Molinella (Bo), per un valore di circa 1,1 milioni di euro, che consentirà risparmi pari a 100mila euro l’anno in termini di manutenzioni ordinarie e permetterà una gestione in piena sicurezza e senza dispersioni energetiche, garantendo una migliore qualità di conservazione del prodotto”.

Patfrut ha partecipato inoltre, assieme ad altre realtà riconducibili all’associazione Unapa, ad un progetto di filiera nazionale legato al comparto orticolo (fresco e IV gamma) investendo nell’acquisto del magazzino di Molinella e in una serie di altri interventi”.

 

 

 

 

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