Nasce Missalad, il nuovo marchio L’insalata dell’orto 100% eco-friendly

Ricette gustose e inedite, materia prima italiana e pack biodegradabile o riciclabile

Missalad è il nuovo marchio registrato dall'Insalata dell'Orto, azienda veneziana specializzata nella quarta gamma e leader per i fiori edibili
Missalad è il nuovo marchio registrato dall'Insalata dell'orto, azienda veneziana specializzata nella quarta gamma

In occasione del ventesimo anniversario dalla sua nascita, L’insalata dell’orto lancia Missalad, un nuovo brand che punta all’innovazione e guarda radicalmente alla sostenibilità.

“Sarà un contenitore di idee e valori: potrà avere centinaia di referenze e avrà anche una linea bio”

Entro quindici giorni sarà presentata la prima linea Missalad-Amica dell’ambiente. Il packaging  sarà in due formati: il primo 100% biodegradabile e compostabile, in pla; il secondo in materiale riciclabile. Tutte le materie prime hanno origine italiana e provengono esclusivamente da filiere controllate e rintracciabili.

“Missalad potrà avere centinaia di referenze: oltre che un brand è un contenitore di idee e valori, progetti in cui l’azienda crede da molti anni – riferisce Sara Menin, responsabile marketing dell’Insalata dell’orto –. Ci sarà anche una linea bio. In primis sarà presente nei maggiori mercati ortofrutticoli”.

Missalad introdurrà nuove e gustose ricette, inedite. Oltre alla tutela dell’ambiente vuole essere anche smart e tecnologica. Disporrà, infatti, di un servizio di e-commerce interamente dedicato. Un brand che parla femminile: un carattere donna, che sceglie la qualità senza alcun compromesso.

La filiera cortissima è il plus dell’Insalata dell’orto, azienda commerciale di trasformazione di proprietà della famiglia Busana,  specializzata in quarta gamma e leader per i fiori edibili. Circa 300 le referenze di quarta gamma che escono dallo stabilimento di Mira, esteso su una superficie di 25 ettari. I prodotti sono coltivati da 9 aziende agricole, di cui otto di proprietà. Sono dislocate tra Campania, Veneto e Lombardia su 313 ettari destinati soprattutto a baby leaf, di cui 196 a regime bio.

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