Più colore per l’uva da tavola irrigando con nanobolle di O2

Una ricerca dimostra i benefici della tecnologia sviluppata da Molear: aumenta anche il grado brix

L'uva da tavola è tra le tipologie più dinamiche a livello globale
L'uva da tavola è tra le tipologie più dinamiche a livello mondiale

Migliorare  la produttività e qualità dell’uva da tavola trattandola con irrigazione arricchita di nanobolle d’ossigeno. Una ricerca svela i vantaggi.

Il test presso l’azienda agricola siciliana Baglieri

Uso della tecnologia con nanobolle Molear in serra
Uso della tecnologia Molear in serra

La ricerca è stata condotta da Landlab, istituto di ricerca agricola in Italia, che ha testato la tecnologia di Moleaer, azienda californiana specializzata nella tecnologia delle nanobolle. La prova si è svolta presso l’azienda agricola Baglieri, nel sud della Sicilia, con più di 27 ettari, che negli ultimi anni sta avendo problemi di ridotta colorazione dei grappoli.

Il nostro Paese sta affrontando un periodo di significante riduzione delle rese dell’uva da tavola (meno 30% rispetto agli anni precedenti) a causa di sfavorevoli condizioni climatiche e  patogeni. Il calo incide sull’aumento dei costi di produzione di almeno il 20-30% e sull’export (-13,5% in volumi nel 2023).

Lo studio è stato condotto su una superficie di 2 ettari di uva da tavola mettendo a confronto la stessa varietà trattata con la moderna tecnologia delle nanobolle di ossigeno applicata all’irrigazione e un campione non trattato. Il risultato ha stabilito l’efficacia del trattamento portando il 64% del totale dei grappoli a una colorazione in classe 5 (il top) e il 33% a una colorazione in classe 4. In confronto solo il 15% del campione non trattato del totale dei grappoli ha raggiunto la colorazione ottimale. L’azione delle nanobolle, che misurano tra i 70 e 120 nanometri, come spiega  Sebastian Gerritsen, business development manager presso Molear, aiuta a ridurre la compattazione del suolo, favorisce un maggior assorbimento dei nutrienti dando migliore colorazione e brix più alto (del 14,6% più alto nello studio).

La tecnologia applicata anche a kiwi, fragole piccoli frutti e altre colture

La tecnologia delle nanobolle di Moleaer ha iniziato a essere sviluppata nel 2016 quando Brice Scholten ha scoperto un nuovo metodo per produrre miliardi di nanobolle su scala industriale. Ciò ha provocato una crescita esponenziale della ricerca sulle loro applicazioni da parte delle università. Nel 2017 Moleaer ha lanciato ufficialmente il suo primo generatore di nanobolle brevettato. L’azienda ha sede a Hawthorne, in California, dove dispone di un proprio laboratorio e di un team di ricerca e sviluppo e possiede già 6 brevetti.

Moleaer ha recentemente inaugurato la sua nuova sede ad Almería, in Spagna, comprensiva di uno stabilimento produttivo da cui serve l’intera regione Emea. Attualmente ci sono più di 2.500 generatori di nanobolle installati in più di 50 Paesi, non solo per le  applicazioni agricole ma anche acquacoltura e trattamento delle acque, grazie ai vantaggi e all’efficienza di questa tecnologia che migliora l’ossigenazione e la qualità dell’acqua, riducendo il consumo di energia e l’utilizzo di sostanze chimiche. In agricoltura è stata applicata a kiwi, mirtilli, avocado, ciliegie, noci e colture in serra, tra cui fragole, pomodori, lattuga, cetrioli, peperoni e fiori.

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