Il Governo vara nuove misure per l’agroalimentare

Il Governo prova a sostenere l’agroalimentare italiano, con il recente varo di nuove disposizioni per la semplificazione, la competitività e la riorganizzazione del settore, attraverso l’approvazione di un collegato alla legge di stabilità 2014. Tra le principali novità introdotte c’è la creazione di un marchio per il Made in Italy agroalimentare, che contribuirà a rendere più semplice per i consumatori di tutto il mondo il riconoscimento dei prodotti autenticamente italiani. Il marchio sarà privato, facoltativo e in linea con la normativa europea e potrà dare un decisivo contributo alla lotta alla contraffazione e all’Italian sounding, che producono un danno all’export italiano di circa 60 miliardi di euro. Con lo stesso provvedimento è stato istituito anche un credito di imposta per le aziende che investano in infrastrutture logistiche e distributive all’estero per i prodotti italiani. L’obiettivo è colmare uno dei principali gap che frena le esportazioni del Made in Italy, ossia l’assenza di forti piattaforme distributive italiane fuori dai confini nazionali.

Sul fronte della semplificazione il Governo è intervenuto sui controlli, attraverso un rafforzamento del coordinamento delle attività degli organi di vigilanza, il divieto della duplicazione degli accertamenti e l’interscambio di dati informatici tra gli organi stessi. Con queste misure si cercherà di garantire una reale efficacia del controllo, aumentando il numero di aziende che verranno controllate, evitando sovrapposizioni e andando incontro alle esigenze produttive delle imprese. Inoltre, grazie alle norme del collegato, sarà possibile aprire un’attività agricola in tempi più rapidi, considerato che il termine per il silenzio assenso per i procedimenti amministrativi è stato tagliato di due terzi, passando da 180 a 60 giorni. Sono previste anche ulteriori disposizioni di abbattimento del carico burocratico per specifiche esigenze delle aziende agricole e per il settore biologico.

Altro obiettivo è quello di sostenere le piccole e micro imprese condotte da under 40 attraverso mutui agevolati che consentano investimenti nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, alleviando i problemi di accesso al credito. Sono previsti finanziamenti per l’innovazione tecnologica nel settore primario, sostegno all’agricoltura sociale e ai prodotti a filiera corta, oltre all’allineamento dell’ordinamento nazionale agli orientamenti comunitari in materia di gestione del rischio in agricoltura e di regolazione dei mercati. In particolare,  per il sostegno al reddito degli agricoltori, si dovranno recepire gli strumenti previsti dalla Politica agricola comune 2014-2020 quali i fondi di mutualità e lo strumento per la stabilizzazione dei redditi.

Infine, il Governo è intenzionato a procedere alla riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Il riordino – si legge nel comunicato ufficiale dell’Esecutivo – risponderà a criteri di efficienza, di valorizzazione delle professionalità e prevede la destinazione del 50% dei risparmi di spesa generati per il finanziamento di politiche a favore del settore agroalimentare.

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