Gelate, probabile addio alle albicocche

Per Vernocchi (Apo Conerpo) gravi danni anche su pesche, susine, kiwi e pere. L'Emilia Romagna alla conta dei danni

Temperature crollate sotto lo zero nella prima serata di lunedì e così rimaste per più di 10 ore. Una gelata tardiva – da nord a sud Italia – che ha colpito le piante in piena allegagione, il momento più delicato nello sviluppo dei frutti.

“Per le drupacee il danno è imponente: è compromessa quasi la totalità della produzione di albicocche –dice Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo- e molto ingenti sono i danni su pesche, nettarine e susine, così come sulle delicate coltivazioni di kiwi giallo. Resta da valutare l’impatto sulle pomacee, in particolare per quanto riguarda le pere, il cui sviluppo era più arretrato rispetto a quello degli altri frutti”.

Un duro colpo per un settore già colpito, nel 2019, dall’emergenza climatica, con le anomale precipitazioni di maggio e l’estate particolarmente siccitosa, all’esplosione di diverse patologie della frutta, oltre ai ben noti danni dovuti alla cimice asiatica. “In questo quadro di generale e prolungata sofferenza, la sopravvivenza di migliaia di aziende agricole è seriamente a rischio. Occorre che la Regione Emilia-Romagna e il Governo, impegnati nel contenimento del coronavirus, si attivino subito per con iniziative a tutela delle imprese agricole danneggiate. Se perdiamo gli agricoltori –si chiede Vernocchi– chi garantirà la presenza di frutta e verdura fresche nei banchi dei supermercati?”.

“Eravamo preoccupati per questa nuova ondata di freddo – commenta Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna – che arriva in un momento critico e in una stagione anomala dal punto di vista climatico, con un inverno mite e temperature spesso sopra la media. I danni maggiori hanno riguardato proprio i frutteti in fioritura e le specie più precoci, a partire da albicocchi, peschi e susini. Per le bietole, l’entità del danno potrà essere verificata nel giro di due o tre giorni. Per quanto riguarda i seminativi c’è la possibilità che qualche agricoltore debba avviare di nuovo le semine sostenendo costi aggiuntivi, oltre a fare i conti con un ritardo vegetativo. Danni gravissimi nell’Imolese, con fioriture perse interamente e agricoltori in ginocchio: c’è chi deve dire addio alla produzione di albicocche”. Oltre il danno la beffa, per Confagricoltura il 50-60% delle aziende colpite dalle gelate notturne non ha una copertura assicurativa perché, nel pieno dell’emergenza Covid-19, l’attivazione ha subito un drastico rallentamento.

“A Modena i più colpiti sono i ciliegi e i susini, seguono peri e meli. Nel Bolognese – fa sapere Coldiretti Emilia Romagna – gravi danni ad albicocchi, peschi e susini e problemi anche per la barbabietole appena nate. In Romagna danni importanti ad albicocchi, peri e meli, oltre alle pesche alle nettarine, che avevano già terminato la fioritura e sono rimasti sotto zero per circa dieci ore, fra ieri notte e stamattina. Gelate anche per i kiwi gialli, che subiscono danni gravi già a zero gradi. La conta dei danni è già iniziata, anche se è presto per una stima che sarà comunque di diversi milioni di euro”.

Secondo la Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna, “chi ha avuto la possibilità di far partire i sistemi antibrina forse riuscirà a salvare parte del raccolto, anche se è ancora prematuro fare delle previsioni. Purtroppo quest’anno c’è stato un rincaro delle polizze assicurative, una protezione passiva che può ristorare, ma solo parzialmente, le perdite di raccolto”, conclude la Cia.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome