Cimice, Bruxelles rafforza gli aiuti

Tre tipi di interventi da attuare subito. Entreranno in vigore oggi con applicazione retroattiva dal primo gennaio al 31 dicembre 2020

Dal 2012 la cimice asiatica (Halyomorpha halys) causa gravi danni ai frutteti dell'Emilia-Romagna
Dal 2012 la cimice asiatica (Halyomorpha halys) causa gravi danni ai frutteti

La Commissione europea ha deciso di aumentare l’aiuto finanziario a sostegno delle Organizzazioni dei produttori (Op) ortofrutticole di Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, in seguito ai danni subiti dalla cimice marmorata asiatica.

Solo nel 2019 sono stati persi – senza possibilità di recupero – 500 milioni di euro sui raccolti di pere, pesche e nettarine, mele, kiwi, ciliegie e albicocche. Per questo motivo Bruxelles ha deciso di elargire tre tipi di aiuti da attuare immediatamente. Entreranno in vigore oggi 31 marzo con applicazione retroattiva dal primo gennaio al 31 dicembre 2020.

Innanzitutto, le Op riceveranno un aiuto finanziario per i fondi di mutualizzazione che comprende anche il sostegno al capitale iniziale degli stessi fondi. In secondo luogo, il massimale del 4,6% sul valore della produzione commercializzata destinato a misure di prevenzione e gestione delle crisi, è aumentato dello 0,4%. Infine, su richiesta delle stesse Op, il limite dell’aiuto europeo per misure di lotta alla cimice asiatica passa dal 50% al 60%.

Questi interventi sono necessari in quanto “le Op ortofrutticole – scrive l’Esecutivo Ue – hanno dovuto sostenere simultaneamente spese ingenti per misure preventive e per le perdite dei raccolti, che hanno inciso sul valore della produzione commercializzata e quindi sull’assistenza finanziaria, che in percentuale accorda loro l’Ue. Anche il loro riconoscimento ufficiale è a rischio, se il valore della produzione assistita e commercializzata scende al di sotto della soglia minima legale”.

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