Radicchio di Verona: il “Rosso” d’autore è nella cucina stellata a Marmomac

Rosso scuro intenso, forma ovale, allungata; sapore inconfondibile: è il Radicchio di Verona Igp, perfetto crudo o cotto, dall’antipasto al dolce

Radicchio Rosso di Verona Ig (ph. courtesy of Consorzio di tutela del Radicchio di Verona Igp)

Un rosso scuro intenso e brillante. Una forma ovale, allungata. Un sapore inconfondibile che ben si sposa ai più diversi piatti: crudo a cotto, dall’antipasto al dolce. È il radicchio di Verona che, grazie all’iniziativa del Consorzio di tutela del Radicchio di Verona Igp, con il supporto del ministero dello Sviluppo Economico, Ice – Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine, è diventato protagonista d’eccezione a Marmomac, fiera leader mondiale per l’industria del settore litico.

A tavola con il Radicchio di Verona Igp

Crudo o cotto, la versalità e il sapore del Radicchio Rosso di Verona Igp sono inconfondibili (ph. courtesy of Andrea Cesaro per Consorzio del Radicchio di Verona Igp)

È infatti un vero Ristorante d’Autore, quello allestito presso il padiglione “The Italian Stone Theatre”, in cui quattro chef stellati hanno raccolto la sfida di rielaborare il “rosso scrigno di sapori” proprio nella sua città d’origine: Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini, Verona), Rudy Casalini (Locanda Le 4 Ciacole, Roverchiara – Verona), Marco Volpin (Le Tentazioni, Saonara – Padova), Enrico Bartoli (Ristorante Glam, Venezia).

Il titolo del progetto è – non a caso – “Rosso Verona” per rendere omaggio alla città, alla sua storia e alla sua architettura, nota nel mondo per l’impiego del rosso ammonitico, la pietra di Prun e i tufi con cui è stata edificata sin dai tempi dei romani.

Colori e sapori, tutte le sfumature migliori

Il legame tra Verona e il colore rosso ha però anche altre sfumature. E qui si inserisce il Radicchio Rosso di Verona Igp, con tutta la forza di un prodotto unico dal punto di vista gustativo, punto di incontro elettivo tra l’amarognolo della foglia alla suprema dolcezza che si sprigiona dalle bianche nervature. Meglio se accompagnato da un altro rosso di valore, l’Amarone della Valpolicella. Tutto in un’atmosfera suggestiva, al cospetto del balcone shakesperiano (riprodotto), realizzato ovviamente in rosso ammonitico di Verona all’interno del ristorante.

 

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