Mercati all’ingrosso argine contro l’aumento dei costi

Uno studio presentato da Italmercati e The European House-Ambrosetti scatta la fotografia del settore: 450 milioni di investimenti  per essere più competitivi

L'evento promosso da Italmercati
Il convegno promosso da Italmercati (Credits Maurizio Riccardi)

I mercati all’ingrosso avranno un ruolo chiave contro l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime che gravano sull’intera filiera e sui consumatori, ma devono accelerare il percorso di transizione, già in corso, verso  i food hub, integrando nuove attività e servizi a valore aggiunto come la digitalizzazione per la creazione di market place integrati. Per affrontare con successo le sfide dei prossimi anni, il settore necessita poi di un consolidamento dimensionale.

Sono alcuni dei passaggi dello studio L’Italia alla prova del cambiamento: la risposta dei mercati agroalimentari all’ingrosso presentato da Italmercati e The European House-Ambrosetti alla presenza di Francesco Battistoni (sottosegretario di Stato, ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali), Paolo De Castro (eurodeputato, membro della commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale), Monica Lucarelli (assessore alle Attività produttive e Pari opportunità del Comune di Roma), Ettore Prandini (presidente Coldiretti), e Patrizia De Luise (presidente Confesercenti).

Serve aggregazione: il numero dei mercati in Italia è sei volte superiore a quello di Spagna e Francia

Fabio Massimo, Pallottini, alla guida di di Italmercati
Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati (credits Maurizio Riccardi)

Come illustrato da Valerio De Molli, managing partner & ceo The European House- Ambrosetti, la rete dei 19 mercati agroalimentari all’ingrosso aderenti a Italmercati genera un fatturato cumulato di €80 milioni e attiva filiere di forniture e subfornitura per €107 milioni, con un contributo complessivo al Pil nazionale di €85 milioni. L’ecosistema delle 2.500 imprese che operano all’interno dei 19 mercati della rete Italmercati attiva un giro d’affari diretto di €9 miliardi, che raggiunge €22 miliardi includendo anche l’indiretto e l’indotto, con un valore aggiunto totale di €12 miliardi e 260 mila posti di lavoro.

Il numero dei mercati in Italia è sei volte superiore a quello di Spagna e Francia, a fronte però di un giro d’affari cumulato del 40% in meno della Spagna e del 30% in meno della Francia.  “Serve un consolidamento dimensionale e un’aggregazione del settore agroalimentare. Con un’attesa di un rincaro dei prodotti agroalimentari del 12,7% per il mese di maggio, legato all’impatto del caro energia e all’incremento delle materie prime, è necessario valorizzare i mercati all’ingrosso” ha spiegato Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati.

I 19 mercati hanno dimostrato maggiore resilienza durante l’emergenza pandemia rispetto al settore e al sistema Paese, con un ruolo chiave nel presidio della distribuzione del prodotto fresco, senza compromettere la loro operatività ed efficienza logistica. Non sono ancora però adeguatamente percepiti quali attori chiave per il rilancio e la transizione sostenibile della filiera agroalimentare italiana. “I mercati all’ingrosso mantengono in equilibrio i prezzi, favoriscono l’aggregazione delle piccole realtà produttive e sono garanzia della qualità e sicurezza dei prodotti, trattandosi del chilometro zero della filiera agroalimentare”.

Dal Pnrr 800 milioni per il comparto

Un primo segnale di riconoscimento arriva dal Pnrr, che dedica €800 milioni ai mercati agroalimentari all’ingrosso nel periodo 2021-2026. La rete dei mercati ha già previsto investimenti per €450 milioni nel periodo 2021-2026 dedicati a progetti nella direzione auspicata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: riguardano la digitalizzazione, la transizione ecologica, le infrastrutture, l’istruzione e la ricerca. Roma, Milano, Torino, Genovae Firenze hanno già avviato un profondo lavoro di ammodernamento, improntato in questa direzione.

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