L’ortofrutta Dop e Igp cresce a doppia cifra: +26%

Con 118 denominazioni vale 404 milioni di euro e rappresenta il 6% del comparto food tutelato dal marchio Ue. Mele in testa per valore della produzione, ma nel 2020 salgono anche frutta a guscio, agrumi e frutta estiva

Il XIX XIX Rapporto Ismea-Qualivita sulla produzione Dop-Igp
Il XIX XIX Rapporto Ismea-Qualivita sulla produzione Dop-Igp

L’ortofrutta tutelata dal marchio Ue è in salute e genera un valore che nel 2020 è cresciuto del 26,9% a dispetto di un calo del 3,8% del comparto agroalimentare Dop Igp (vini esclusi). È quanto emerge dal  XIX Rapporto Ismea-Qualivita sul settore italiano dei prodotti Dop Igp.

La Mela della Val di Non Dop e la Mela Alto Adige Igp tra i primi 15 prodotti a valore

Il valore dell'ortofrutta Dop e Igp
Il valore del comparto ortofrutticolo Dop e Igp

Con 118 denominazioni (38 Dop e 80 Igp) e 20.717 operatori, la produzione ortofrutticola è una piccola fetta (il 6%) del comparto cibo Dop e Igp e vale 404 milioni di euro dei 7,3 miliardi complessivi. Andando a vedere l’incremento produttivo e di valore delle principali categorie, spiccano le mele (214 milioni €,+44%), frutta a guscio (44 milioni €, +31%), agrumi (39 milioni €, +25%) e frutta estiva (30 milioni €, +17%). Da notare che nei primi 15 prodotti Dop e Igp per valore della produzione (dominati da Grana Padano e Parmigiano Reggiano) entrano due prodotti ortofrutticoli: la Mela della Val di Non Dop (+51,7%)  e la Mela Alto Adige Igp (+49%). Nella top five ortofrutticola compaiono invece anche la Nocciola del Piemonte, Pomodoro di Pachino e l’Arancia Rossa di Sicilia: tre prodotti Igp.

Trentino-Alto Adige, Sicilia e Piemonte rappresentano i tre quarti del valore economico. L’export cresce del 32%   

A livello territoriale tre regioni rappresentano circa i tre quarti del valore economico della categoria degli ortofrutticoli Dop e Igp: Trentino-Alto Adige, Sicilia e Piemonte. Il Trentino-Alto Adige, con 207 milioni di euro, genera in particolare circa la metà del valore; seguono Sicilia e Piemonte con 53 milioni di euro e 44 milioni di euro.

Le esportazioni interessano il 27% della produzione certificata e valgono 178 milioni di euro, con una crescita del +32,8%. Anche qui netto il divario con il resto della produzione Dop e e Igp che vale 3,92 miliardi di euro e segna un +1,6% .

“A livello comunitario ci aspetta un anno impegnativo, sia per la revisione del quadro normativo dell’etichettatura che per quello del regolamento Dop e Igp -ha sottolineato Stefano Patuanelli, ministro politiche agricole, alimentari e forestali-. Proprio per questo è necessario salvaguardare e tutelare l’intero sistema produttivo dai rischi che possono generare l’omologazione alimentare, i sistemi di etichettatura fuorvianti come il Nutriscore, le fake news, i tentativi di imitazione sia sui mercati comunitari che su quelli terzi. Il Pnrr, con i Contratti di filiera e di distretto, gli incentivi all’innovazione, la digitalizzazione, rappresenta una grande occasione per la crescita delle filiere Dop e Igp. E come Mipaaf ci impegniamo già da subito ad accompagnare le imprese in questo delicato momento”.

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