Joinfruit: un nuovo modo di consumare la frutta fresca #vocidellortofrutta

L’Op ha presentato in anteprima a Golosaria i succhi Joinfruit Fresh prodotti con la frutta da filiera corta e in Hpp, come racconta il direttore Bruno Sacchi

Joinfruit Fresh Mela. il nuovo succo in Hpp
Joinfruit Fresh Mela

Il lampone ha un sapore intenso, freschissimo, così come quello della pera Nashi. Alla 17esima edizione di Golosaria, a Milano, abbiamo provato i nuovi succhi Joinfruit Fresh pronti ad arrivare sul mercato. Sono spremuti a freddo, una lavorazione che conserva gusto, qualità organolettiche e nutrizionali della frutta, con un successivo trattamento in Hpp che permette di aumentare la conservabilità del succo senza l’uso del calore, spiega il direttore Bruno Sacchi incontrato all’evento.

Qual è l’obiettivo di questo progetto?

Bruno Sacchi, direttore della Op Joinfruit che ha lanciato i nuovi succhi
Bruno Sacchi, direttore della Op Joinfruit

L’idea è riavvicinare al consumo dei succhi come diverso modo di mangiare la frutta fresca. Il piano è una costola del progetto Joinfruit Fresh, un innovativo canale commerciale che utilizza smart locker refrigerati per l’acquisto di ortofrutta direttamente dai produttori. È partito lo scorso anno per fare toccare con mano la filiera corta della Op, che ha pochi passaggi: l’azienda agricola in campo, il magazzino e il consumatore.

Spremendo a freddo la nostra buona frutta, non aggiungendo zuccheri o acqua e utilizzando il sistema dell’Hpp, le proprietà nutrizionali rimangono inalterate, quindi questi succhi diventano un modo alternativo di consumare la frutta fresca. Il risultato è una frutta da bere, una spremuta di frutta. Una parte importante del racconto la fanno gusto e profumo. L’Hpp non prevede trattamenti tecnici: o metti roba buona o il prodotto è imbevibile.

Che riscontro avete avuto a Golosaria?

Sul gusto abbiamo riscontrato un gradimento totale. Abbiamo fatto un sondaggio con un panel test di consumatori chiedendo un commento: dei 700 assaggi 100 hanno compilato un questionario. Ci ha sorpreso come la gente si stupisse dei sapori.

Con quali gusti uscite sul mercato?

Succhi Joinfruit Fresh presentati a Golosaria
Succhi Joinfruit Fresh a Golosaria

Al momento in totale ne abbiamo otto, ma stiamo studiando anche nuove referenze, con il desiderio di riavvicinare le persone al consumo di frutta di stagione. Siamo partiti dal gusto più facile, che abbiamo tutto l’anno, la mela rossa. Utilizziamo la Mela Cuneo Igp, Gala, Fuji, Red Delicious e anche la Crimson. Poi mela verde. Stiamo testando altri gusti, lampone e mela, che abbiamo 8 mesi l’anno; poi la pesca, gusto pazzesco, il limone e la limonata con limone Igp di Rocca Imperiale, la pera Nashi e mela-kiwi. La frutta è solo quella della Op e non ci sono zuccheri aggiunti, eccetto la limonata, che usa lo zucchero dell’uva: il succo di limone e la limonata sono carichi di oli essenziali, perché del limone Igp di Rocca Imperiale si spreme anche la buccia.

Come saranno distribuiti?

Stiamo valutando con l’ufficio marketing e una società esterna i canali più corretti. Sicuramente il locker, stanno partendo i primi su Milano e Torino, l’online. Poi per le caratteristiche, shelf-life corta, stiamo valutando progetti per l’horeca e canali per il consumatore salutistico, palestre, bambini, future mamme, aziende. Non è esclusa anche la gdo: abbiamo fatto dei test in due catene e sono piaciuti tantissimo. C’è un discorso di stagionalità dei prodotti però da far capire.

Come sta procedendo il progetto di filiera della frutta a guscio piemontese con Life?

Sta andando bene, stiamo facendo i primi test con le castagne, sono già in produzione. Sulla castagna ci sarà poi uno sviluppo importante anche di filiera. Ci sarà anche prossimamente un progetto legato alla frutta a guscio e uno di inclusione sociale.

Come si presentano le produzioni autunno-invernali della Op, la Rossa di Cuneo Igp, la pera Nashi, i kiwi, il Limone Igp di Rocca Imperiale?

Lo scorso anno, a causa delle gelate di aprile, abbiamo avuto ammanchi di prodotto dal 30 al 90% che ha danneggiato soprattutto le drupacee ma anche le mele, il primo prodotto della Op. Quest’anno però i volumi ci sono e la qualità è all’altezza. Il clima caldo ha ridotto il calibro delle castagne e il caldo non spinge i consumi. Il limone risente un po’ del caldo di quest’estate, la campagna parte dalla fine di dicembre. Ci preoccupa il contesto economico, i costi energetici e il rallentamento delle vendite. La disponibilità è aumentata ma c’è contrazione dei consumi. Sottolineiamo che l’asset più importante sono i nostri produttori e questo resta sempre al centro dei nostri progetti. Risentono tutti della crisi, dalla produzione di nicchia a quella mainstream.

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