L’ortofrutta ci mette la faccia

In origine fu Giovanni Rana, poi diventò tendenza. Stiamo parlando del crescente fenomeno del “metterci la faccia”, che ha ormai coinvolto a pieno ritmo anche il mondo ortofrutticolo. Nell’epoca in cui un consumatore sempre più salutista e informato chiede alle aziende nuova trasparenza, etica e responsabilità sociale, non poteva che essere questa una delle risposte più adeguate, soprattutto in ambito agroalimentare.

I produttori hanno capito che in era digitale il volto umano, abbinato alla tracciabilità consentita dalle nuove tecnologie e ai linguaggi social, è più che mai sinonimo di fiducia e garanzia di qualità. Non a caso il Consorzio Agribologna ha scelto di sviluppare ulteriormente nel 2018 “Questo l’ho fatto io”, il progetto di comunicazione che consente agli acquirenti di vedere le facce dei soci che coltivano e confezionano le linee di frutta, verdura e ortaggi freschi, conoscendoli direttamente. La campagna coinvolge non solo il packaging di prodotti, ma anche radio, social e punto di vendita. Stesso discorso per Bonduelle con “Le insalate degli agricoltori”, gamma che punta tutto sulla prossimità, spiegando di arrivare “dal campo alla busta in meno di 24 ore”. Anche in questo caso sono i produttori a mettere il volto sulla busta e a raccontare online e offline come la referenza nasce e arriva a scaffale.

Segue il trend Italia Zuccheri, che punta sul valore dell’italianità raccontando la filiera della barbabietola attraverso gli agricoltori che ne sono protagonisti. Tante storie accomunate dalla passione per un mestiere e da informazioni concrete sulla persona, formazione scolastica compresa, a riprova di professionalità e competenza. Interessante il caso dell’applicazione gratuita Etruria Royal Fruit, ideata per mettere in contatto consumatori e aziende agricole che producono frutta e verdura per l’omonima società. L’app consente agli utenti di scoprire nel dettaglio tutti i prodotti ortofrutticoli dei soci, dai pomodori ai cachi, ma anche di visualizzare ricette e salvare gli alimenti in memoria così da seguire una dieta che comprenda i cosiddetti “5 colori del benessere”. Un approccio non solo informativo e di trasparenza, dunque, ma anche educativo e coinvolgente, in linea con le più recenti tendenze salutistiche.

Da ultimo, ma non per importanza, il mondo delle mele, che è sicuramente tra i più attivi quando si tratta di “metterci la faccia” per distinguersi, fidelizzare e uscire dal reparto commodity. BioGraphy è il progetto di VI.P – Mela Val Venosta, creato per fornire un’informazione corretta della produzione melicola biologica venostana. Il tutto funziona attraverso un collegamento diretto dall’etichetta, che riporta il nome del produttore bio Val Venosta, al portale biography.vip.coop. Più recente il progetto di Melinda “Noi ci mettiamo la faccia”, che porta sul bollino delle mele vendute nei primi mesi del 2019 il volto di chi le ha coltivate. Un’iniziativa su base volontaria che rinnova con linguaggio inedito il tradizionale attaccamento del brand al territorio.

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