Restituire gusto all’ortofrutta: il concept di Fruit Gourmet

Se ognuno di noi mangiasse 200 grammi al giorno in più di ortofrutta, si potrebbero risparmiare 1,5 miliardi di euro all’anno di spesa sanitaria, solo per le malattie cardiovascolari, a fronte di un aumento quotidiano di spesa individuale di soli 25 centesimi di euro.

Ma mangiare frutta e verdura perché fanno bene alla salute non contribuisce a rendere sempre più distanti dal nostro palato questi prodotti salutari? Restituire appetibilità a frutta e verdura sembra essere una delle risposte alla crisi del settore che ha registrato un calo dei consumi da 361 grammi pro capite degli anni 2000 ai 303 grammi del 2014 (dati Monitor Ortofrutta di Agroter).

La presentazione del 15° Rapporto di Mark Up Frutta & Verdura  è stata l’occasione per una riflessione con alcuni tra i più autorevoli esperti del settore rispetto alle diverse opinioni sulla qualità del cibo e sulle abitudini alimentari degli italiani.

E Fruit Gourmet Expo, che da tempo dialoga con i principali opinion leader del settore, dai più noti chef agli imprenditori dei grandi marchi, ha individuato un concept di manifestazione che è in linea con le idee emerse ieri nell’incontro di Milano: il gusto associato alla qualità può contribuire a un rilancio dei consumi, nell’ottica di un percorso che porti l’ortofrutta a trasformarsi da commodity a eccellenza alimentare.

«Stiamo facendo diventare la frutta e la verdura un farmaco. Il fatto che l’ortofrutta faccia bene alla salute deve essere un sostegno, non il centro della questione» ha detto Federico Francesco Ferrero, medico chirurgo e nutrizionista che ha vinto l’ultima edizione di Masterchef Italia.

In questo percorso di valorizzazione ha un ruolo decisivo la grande distribuzione che si vede impegnata a studiare delle soluzioni che l’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese ha provato a ipotizzare: «Valorizzare il mondo dell’ortofrutta significa selezionare prodotti di qualità meno conosciuti; posizionare l’ortofrutta in spazi di maggiore visibilità come quelli vicino alle casse dei supermercati; inoltre, è necessario lavorare in maniera integrata con i produttori».

La manifestazione di Veronafiere mette a confronto diretto produzione, decision maker internazionali della distribuzione, mondo del gusto e professionisti della ristorazione per scoprire nuovi modi per dare valore ai prodotti ortofrutticoli, in tavola e nei punti vendita.

Come nuova opportunità di business Fruit Gourmet Expo coinvolge un target finora distante dal comparto: professionisti del food service, dei canali HoReCa, associazioni di categoria e stampa specializzata del settore food.

«Siamo convinti che i prodotti ortofrutticoli, e in particolare la frutta fresca stagionale di produzione locale, debbano e possano avere maggiore spazio nella ristorazione in tutte le sue tipologie: dalla mensa scolastica, al ristorante stellato; dal bar di tendenza, alla gelateria artigianale. Non solo seguendo le buone prescrizioni salutiste, ma anche dando seguito e diffusione alle tendenze che si trasformano in nuovi format di pubblici esercizi ‒ ha dichiarato qualche giorno fa Lino Stoppani, presidente della Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi ‒.  Il sostegno al consumo di frutta “fuori casa” dipende essenzialmente da tre fattori: la corretta informazione sul prodotto e il suo utilizzo, l’ideale conservazione con le nuove tecnologie e attrezzature professionali, l’ottimizzazione dell’approvvigionamento che deve imperniarsi sulla tracciabilità e sulla migliore reperibilità».

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