Vi.Va: “Serve un nuovo modo di comunicare il valore di frutta e verdura” #vocidellortofrutta

Mario Tamanti, direttore dell’Aop, traccia un bilancio positivo, con tanti progetti portati avanti, come il programma Fruit and veg: Natural health. Ma per cogliere le opportunità delle nuove sfide occorre fare squadra

Fruit & Veg: Natural Health!, il progetto del Gruppo Vi.Va, ha avuto 532 giornate promozionali nei punti di vendita
Fruit & Veg: Natural Health! ha avuto 532 giornate promozionali nei punti di vendita

Progetti di aggregazione e specializzazione per affrontare le nuove sfide, dalla Pac alle opportunità del Green Deal europeo. Mario Tamanti, direttore dell’Aop Gruppo Vi.Va, indica la direzione da intraprendere per il futuro. I numeri dell’Aop sono sono sempre più in crescita, con un record di attività e progetti: 12 Organizzazioni di produttori: Apofruit Italia, Terermerse, Agribologna, Ortoromi, Sole, Codma, Consorzio Piccoli Frutti di Verona, La Mogolfiera, Naturmind, Terra di Bari, Botticelli e Cerere; oltre 6 mila aziende agricole associate localizzate su tutte le regioni italiane vocate all’ortofrutta; 25 mila ettari di superficie coltivata di cui 13 mila a frutta e 12 mila ad ortaggi, con 700 mila tonnellate di prodotti commercializzati, per un valore complessivo della produzione di oltre 500 milioni di euro.

Il bilancio 2020 ha evidenziato una grande crescita del Gruppo, con oltre 28 milioni di euro di aiuti forniti ai soci. In quale direzione sono andati i fondi?

Mario Tamanti, direttore Aop Gruppo Vi.Va, che riunisce 12 Op
Mario Tamanti, direttore Aop Gruppo Vi.Va

Le risorse sono state utilizzate in base ai piani di investimento programmati per il 2020 con particolare riferimento alle azioni dei produttori agricoli aderenti alle Op del Gruppo: messa a dimora di nuovi impianti frutticoli, con cultivar con migliori caratteristiche qualitative; acquisto e messa in opera di impianti di copertura e difesa delle colture quali antigrandine, antipioggia, antinsetti e impianti di irrigazione.

In un’ottica di filiera che va dalla produzione al mercato, anche le stesse Op associate hanno realizzato, seppure in un anno particolare per le note emergenze sanitarie Covid, un piano di investimenti di adeguamento tecnologico nelle piattaforme di lavorazione.

Molto importante sono anche le attività di ricerca e sperimentazione, condotte tramite fondi europei dedicati, per migliorare le tecniche produttive, contrastare le nuove avversità fitopatologiche e mettere a punto nuovi sistemi di agricoltura di precisione da utilizzare nel settore ortofrutticolo per ottimizzare l’uso delle risorse naturali quali acqua, aria e suolo.

Una direzione importante in termini economici è stata anche l’attività promozionale volta a diversificare e consolidare i mercati degli ortofrutticoli. Segnalo in particolare le azioni del programma Fruit and veg: Natural health! che si sviluppa su tre Paesi bersaglio quali Italia, Paesi Bassi e Romania. Vari gli interventi sui punti di vendita della moderna distribuzione e sui social media per raccontare al consumatore il valore salutistico dei prodotti anche tramite nuove ricette e forme di consumo gastronomico. L’obiettivo è quello di avvicinare una fascia più larga di consumatori, soprattutto giovani, molto carente dal punto di vista delle conoscenze sull’ortofrutta.

Qual è il bilancio di Fruit & Veg: Natural Health!?

Le 12 Op che fanno parte dell'Aop Viva
Le Op che fanno parte dell’Aop Viva

Il bilancio del progetto dopo il primo anno di attività è positivo. Abbiamo dovuto necessariamente rivedere alcuni interventi causa Covid ma gli indicatori di risultato sono molto buoni.

Segnalo tra i più importanti le 532 giornate promozionali nei punti di vendita, 13 video-pillole specifiche per ciascun prodotto oggetto di promozione, inerenti le proprietà nutrizionali e consigli di impiego in cucina. È stata realizzata una campagna di influencer marketing per aumentare la diffusione dei messaggi inerenti alle proprietà nutrizionali dei prodotti e sono stati create video pillole con circa 30 mila interazioni. Inoltre, è stata realizzata una pagina web del sito che ha ottenuto nel corso dell’annualità circa 20 mila visualizzazioni. Segnalo anche che nel corso dell’anno sono state redatte 15 schede prodotto e  6 comunicati stampa ripresi da 96 articoli pubblicati nei 3 Paesi target per una readership complessiva di 19.850.000 potenziali lettori. Tutti numeri ben superiori agli obietti previsti.

Green Deal europeo, riforma della Pac: quali sono le opportunità da cogliere e i rischi del cambiamento in corso?

Le nuove sfide richiedono l'agricoltura digitale
Le nuove sfide richiedono l’agricoltura 4.0

Le risorse europee sono una grande opportunità per l’ortofrutta italiana se si hanno progetti ben chiari, visione strategica e capacità di buona spesa. Il cittadino europeo, soprattutto il target giovane e di media età, chiede con forza un sistema alimentare sostenibile. Il nostro Gruppo ha la caratteristica di rappresentare l’intera filiera produttiva: dal produttore al mercato. Dobbiamo quindi cercare di rispondere ai bisogni del consumatore che vuole prodotti buoni e sani, salvaguardando le risorse naturali.

Tutto ciò dobbiamo farlo anche in chiave di sostenibilità economica, perché se il produttore non fa reddito e non migliora la sua posizione nella catena del valore, non può produrre e ciò significa perdere la presenza dei prodotti italiani, sinonimo di sicurezza alimentare sui mercati italiani e internazionali.

Questa è la sfida che a nostro avviso è possibile vincere solo con la messa a punto di piani di investimento economicamente sostenibili lungo tutta la filiera, con progetti di aggregazione e specializzazione per prodotto e territorio rafforzando l’orientamento al mercato e l’aumento della competitività. Queste sono le opportunità da cogliere. I rischi del cambiamento in corso sono vedere ancora emergere difficoltà di fare squadra: non solo tra le imprese, ma anche con le Istituzioni regionali e ministeriali, con lentezze nella programmazione e realizzazione della spesa.

Il rinnovamento varietale a fronte di cambiamenti climatici e aumento di fitopatologie è sempre in primo piano. Bastano gli strumenti assicurativi? Alcune associazioni di categoria, come Coldiretti e Confagricoltura, spingono per lo sdoganamento del genome editing. Qual è la vostra opinione?

Le nuove tecniche di miglioramento genetico sono al centro del dibattito dell'Ue
Le nuove tecniche di miglioramento genetico sono al centro del dibattito europeo

Non bastano solo gli strumenti assicurativi. Occorre attuare un sistema integrato per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, sia di difesa attiva diretta, sia di difesa passiva o indiretta come le assicurazioni e valutare la sostenibilità di appositi fondi mutualistici sempre più diffusi a livello internazionale.

Il genome editing può rappresentare una opportunità per realizzare gli obiettivi di sostenibilità tracciati dal Green Deal, a condizione che siano gestite con la giusta misura. Le nuove biotecnologie, lavorando internamente al Dna della pianta in modo simile a quanto avviene naturalmente, potranno favorire la riduzione dell’uso dei prodotti chimici e delle risorse idriche. Il tema è complesso ma sicuramente merita un dibattito e un confronto per una eventuale revisione legislativa.

È ancora un obiettivo portare i nutrizionisti nei supermercati?

Certamente, è necessario continuare a proporre nuovi metodi di comunicazione e nuovi contenuti sui valori dell’ortofrutta il cui aspetto salutistico è un elemento di forte attrattività nei confronti del consumatore. Molto interessanti anche le potenzialità “a distanza” rese obbligate dall’emergenza sanitaria che hanno evidenziato le grandi potenzialità sui social media per presentare le proprietà dei prodotti, i territori e le aree vocate di produzione, ricette, consigli sui metodi di consumo e conservazione.

 

 

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