Una piattaforma online per politiche alimentari informate

Da Fao, Gain e Johns Hopkins Alliance for a Healthier World. Confronterà i dati di 230 Paesi

Rendere più trasparenti e accessibili i sistemi alimentari di oltre 230 Paesi e territori per un totale di 170 indicatori di 35 fonti. E’ l’obiettivo della piattaforma online food systems dashboard presentata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), dall’Alleanza mondiale per una nutrizione migliore (Gain) e dalla Johns Hopkins Alliance for a Healthier World per aiutare, si legge in una nota della Fao, i decisori politici a comprendere i loro sistemi alimentari, individuare i motori del cambiamento e decidere quali attivare.

Lawrence Haddad, direttore esecutivo del Gain e vincitore del Premio mondiale per l’alimentazione, ha spiegato: “La piattaforma ha il potenziale di dimezzare il tempo necessario per raccogliere dati importanti, aiutando le agenzie pubbliche e gli enti privati a intuire più rapidamente le tre D”: Descrizione dei sistemi alimentari nazionali; Diagnosticarli per disciplinare le aree di intervento; Decidere come intervenire in base alle soluzioni efficaci implementate in altri Paesi”. Per esempio, un funzionario del ministero della Salute può esaminare i dati a livello nazionale sul consumo di frutta, verdura e cereali integrali, nonché i risultati nutrizionali e sanitari sull’ipertensione, che possono indicare una correlazione tra il ridotto consumo di questi cibi nutrienti e la maggiore prevalenza dell’ipertensione. I dati possono essere confrontati tra i vari Paesi per regione, tipologia di sistema alimentare o classificazione dei redditi per far sì che i responsabili della salute pubblica promuovano un maggior consumo di questi alimenti.

“La piattaforma è aperta a tutti e agevolerà la necessaria collaborazione per trasformare i nostri sistemi alimentari. Non dimentichiamo che collaborare e condividere le informazioni è inoltre fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile: mancano ormai solo dieci anni”, ha concluso il direttore generale della Fao, QU Dongyu.

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