Nonostante la crisi dei consumi Conad chiude a +5,9%

Il 2013 è stato l’anno peggiore dal dopoguerra. Ciononostante Conad conferma il trend di crescita in tutte le regioni italiane, portando il giro d’affari a 11,6 miliardi di euro – 648 milioni più del 2012 (+5,9%) – e rafforzando ulteriormente la leadership nel canale dei supermercati, al 18,5%, e nei negozi di prossimità, al 14,3% (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo, II semestre 2013).

Le famiglie hanno visto il reddito eroso progressivamente dalla crisi e dalle tasse, mentre le vendite nella grande distribuzione (ipermercati, supermercati e libero servizio) hanno conosciuto una pesante contrazione: -2,1%. E al Sud è andata ancora peggio, -5% (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo, dicembre 2013).

È dunque significativa la crescita di Conad in tutto il territorio nazionale, portando la quota di mercato all’11,4% e guadagnando ancora terreno rispetto al leader (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo). Migliorata anche la solidità patrimoniale, che ammonta a 1,95 miliardi di euro (+15,5%).

In tale scenario, Conad ha investito nella salvaguardia del potere d’acquisto degli italiani con una serie di iniziative di convenienza che hanno dato risposta ai nuovi modelli di consumo e alle esigenze di una clientela che ha come obiettivo primario di risparmiare anche sulla spesa quotidiana.

Le iniziative nazionali hanno generato oltre 600 milioni di risparmio per i clienti. In modo particolare Bassi&Fissi, nella quale Conad ha investito 250 milioni di euro, dando risposta a necessità emergenti e accrescendo al contempo la fedeltà alla propria marca (+2,2%).

Non meno forte l’impegno per le comunità, sia attraverso iniziative mirate quali la seconda edizione di Insieme per la scuola – 17.424 attrezzature informatiche donate a 4.452 scuole di tante regioni italiane, con un investimento di 3 milioni di euro – sia attraverso gli accordi commerciali con 5.894 piccoli e medi fornitori locali di prodotti di qualità per un valore complessivo, tra consorzio e cooperative, di 3,2 miliardi di euro.

La dinamica dei consumi delle famiglie è ancora molto debole; per questo Conad, coerente con la propria natura cooperativa, continuerà ad investire anche nel 2014 in attività di sostegno al potere d’acquisto e nello sviluppo dei propri soci.

Nel corso del 2013 Conad ha rimodulato la propria rete di vendita, presente in 1.468 comuni e 108 province italiane. I punti vendita sono scesi a 3.019 (erano 3.067 nel 2012) per una superficie complessiva di 1.750.643 mq, cresciuta di 28.311 mq rispetto all’anno precedente: 40 ipermercati, 187 Conad Superstore, 936 Conad, 893 Conad City, 717 Margherita Conad e 246 altre insegne.

Crescono le “piccole metrature”, la prossimità, il piccolo negozio di alimentari sotto casa con un buon assortimento anche di prodotti freschi.

Ai risultati positivi del 2013 ha contribuito il buon andamento della marca del distributore, che prosegue nel suo trend di crescita a tassi superiori alla media di mercato. Le vendite di prodotti Conad sono aumentate del 15% rispetto all’anno precedente, con un mercato che – a totale Italia iper e supermercati – ha guadagnato solo il 5%, generando un fatturato di 2,5 miliardi di euro.

La marca ha raggiunto una quota del 26,2 per cento (1,5 punti percentuali in più rispetto al 2012) distanziando – secondo le rilevazioni Symphony Iri – il totale Italia di 7,2 punti percentuali e garantendo la qualità da leader con una convenienza del 25-30%. Dunque, più di un prodotto su quattro venduti è a marca Conad. La crescita è generalizzata in tutte le categorie merceologiche e si rivela fondamentale per accrescere la fedeltà all’insegna, tanto da essere leader nel 43% e occupare la seconda posizione in un altro 30%.

L’export Conad ha chiuso il 2013 con una crescita del 20,7%, attestandosi a 60,3 milioni di euro, focalizzato sui prodotti italiani di maggior successo, sempre più presenti nei canali della grande distribuzione estera, a marchio Conad, Sapori&Dintorni Conad e Creazioni d’Italia, quest’ultimo creato esclusivamente per il mercato internazionale.

Conad conferma il piano strategico degli investimenti per il triennio 2012-2014 annunciato nel 2011 – 770 milioni di euro finalizzati a 260 nuove aperture e 5.800 assunzioni –, anche se ridimensionato a causa dell’applicazione dell’articolo 62 che ha drenato liquidità dalle casse di Conad per oltre 450 milioni di euro.

Lo scorso anno, Conad e UniCredit hanno siglato un innovativo accordo di factoring al servizio degli attori della filiera che ha raggiunto gli 800 milioni di euro di valore, consentendo alle imprese fornitrici coinvolte di disporre di un polmone finanziario non trascurabile nell’attuale panorama degli affidamenti.

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