Agrumi, dopo il boom il comparto rallenta

Le analisi dell’Osservatorio di Agricola Lusia: finito l’effetto “accumulo” innescato dalla pandemia, calano domanda e prezzi

Con le riaperture, si attende il rilancio della domanda di agrumi
Con le riaperture si attende la crescita della domanda di agrumi

I consumi boom innescati nel 2020 dagli effetti della pandemia si sono progressivamente affievoliti già a partire dallo scorso autunno. E il 2021 mostra situazioni critiche dovute al calo della domanda e al crollo dei prezzi. È quanto emerge dall’Osservatorio di Agricola Lusia, che con il responsabile commerciale Marcello Porrello, ha analizzato i dati della prima parte dell’anno.

Scontati ormai alcuni cambiamenti nei consumi. A cominciare dalla minore frequenza di acquisto, bilanciata dall’incremento della battuta media degli scontrini; la preferenza per i prodotti di stagione e made in Italy, meglio se local. E possibilmente bio, con una più marcata attenzione a packaging green riciclabili o ecosostenibili.

Limoni, crollano i prezzi anche del 40%

È la referenza del comparto agrumicolo che più ha sofferto della congiuntura pandemica. In Italia, con particolare riguardo alla Sicilia, i prezzi hanno avuto  decrementi superiori al 40% rispetto alle stagioni precedenti. La maggioranza dei produttori nazionali ha tardato la raccolta del Primofiore, compromettendo i volumi e la qualità delle successive fioriture e aggravando una situazione già critica, mentre l’auspicato aumento dei prezzi non si è verificato.

In Spagna è iniziata timidamente la stagione del Verna, ma il passaggio varietale al momento non ha garantito cambi di passo sul pricing e sembra lecito attendersi un anticipo della fine della stagione già nella seconda metà di giugno. Sul fronte Oltreoceano sono partiti i primi carichi di limone Eureka dal Sud Africa destinati ai mercati europei. Continua l’incremento a doppia cifra in volume, dettato dal recente deciso ampliamento delle superfici produttive: sul fronte del pricing il decremento non dovrebbe essere superiore al 10%. Perplessità sulla produzione argentina, dopo il blocco delle esportazioni in Europa da parte del Senasa nel corso del 2020 per la presenza di Citrus black spot. È stato, infatti, creato un nuovo sistema di tracciabilità atto alla verifica della presenza di Cbs nei singoli campi.

Arance, la domanda è stagnante

La campagna 2021 ha fatto registrare un forte incremento in volume (+15%) e una stagione dall’arco temporale più lungo, soprattutto per le varietà a polpa rossa. La congiuntura pandemica ha però impattato sull’andamento prezzi, con flessioni superiori al 30% già in febbraio, condizioni aggravate da una domanda stagnante nel corso della primavera.

La contrazione della domanda ha determinato pesanti conseguenze economiche di medio-lungo periodo anche per il comparto produttivo spagnolo. A peggiorare lo scenario ha contribuito la presenza di calibri eccessivamente grandi (cal 1-2-3) che hanno sfavorito una ripresa del pricing.

La massiva presenza di arance egiziane completa lo scenario Mediterraneo, con un importante overstock di Valencia egiziano sui mercati europei: a causa del momentaneo blocco del Canale di Suez, il 30% del raccolto è ancora stivato in magazzini all’origine. Da un’analisi della produzione sudafricana (principale player del comparto in contro stagione) sembra evidente la scarsa offerta di Navel, principalmente a causa della siccità. La riapertura delle attività turistiche e ristorative dovrebbe, si auspica, favorire l’impennata della domanda.

Lo stop al pompelmo turco favorisce la produzione di nicchia italiana

La Turchia, tra i principali player in volume di pompelmo varietà Star Ruby, ha assistito a un sostanziale blocco delle esportazioni in Europa dopo il susseguirsi di rilevamenti di residui di trattamenti post-raccolta superiori ai limiti Ue. Questo a vantaggio del prodotto cipriota e israeliano, nonché delle produzioni di nicchia italiane e spagnole. Il mercato del pompelmo d’Oltreoceano (principalmente Sud Africa e Zimbabwe) parte in queste settimane sotto i migliori auspici, con incrementi sul fronte pricing superiori al 30%.

 

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