Non solo pomodoro e peperone, Esasem, azienda sementiera completamente italiana, punta decisamente anche sul segmento dell’anguria, grazie a un programma di ricerca pluriennale, che sta portando sul mercato una serie di varietà innovative, come ci racconta Giovanni Denaro, direttore commerciale.
Qual è il fil rouge della ricerca sull’anguria?

Dopo anni di specializzazione su pomodoro e peperone siamo entrati decisamente in questo segmento. Abbiamo investito in un nuovo programma di ricerca basato su varietà con microseme. E dopo 6 anni di ricerca siamo pronti a livello commerciale con le prime 6 che stiamo presentando. Sono adatte a tutti gli areali italiani, da Trapani al Veneto, per campo aperto o serra. Si caratterizzano per la polpa compatta e croccante e grado brix molto elevato.
Perché non le varietà seedless che sono un trend di mercato?
Noi abbiamo puntato su questa soluzione di compromesso: sono al consumo microsemi impercettibili. Le senza semi sono più apprezzate da altri mercati, come quello spagnolo. Per la Spagna abbiamo un programma ad hoc, perché preferisce l’anguria a buccia nera e senza semi: penso che già il prossimo anno presenteremo le prime varietà.
Vediamo di conoscere meglio alcune di queste varietà innovative.
Innanzitutto abbiamo Maddalena, una varietà allungata di 12-15 kg, una classica Crimson striata, con la caratteristica di avere un’assenza totale di pruina. Questo significa minore lavorazione per il commerciante che non deve fare la spazzolatura in magazzino. È stata coltivata in diversi areali, come quello siciliano (nel Trapanese e Catanese), pugliese, fino ad arrivare al Veneto, passando per la Campania: ha avuto in due anni una performance notevole.
A seguire abbiamo registrato e presentato al mercato una midi, la varietà si chiama Rebecca, è di 6-8 chili, sempre una Crimson, precoce. L’ultima è Adele, una mini tonda, da 2,5-3,5 kg, molto precoce, pensata soprattutto per la gdo, che ha avuto successo soprattutto in Sicilia.
Come procede il progetto i Bello’s?
Siamo al giro di boa dopo un primo anno di lancio del prodotto: un marchio di qualità. Copriamo per ora Marche ed Emilia-Romagna e abbiamo quadruplicato la richiesta dei contratti della gdo: siamo in 4 insegne di commercializzazione, con una base di 50 produttori. Il prossimo anno aumenteremo i punti di vendita in tutta Italia, allargando la base produttiva. Come varietà abbiamo cominciato con il Tybello, un datterino, poi abbiamo inserito anche il Marzello, un mini San Marzano di grande gusto.
Anche sul peperone abbiamo per l’Italia delle novità, per l’area di Sicilia, zona Licata, e il Veneto: due gialli, Ennio e Iride, e due rossi, Tirreno e Impeto.












