Obiettivi e progetti per l’anguria premium Dolce Passione

A Macfrut abbiamo fatto il punto con il consorzio Dolce Passione sul cocomero midi e sedless dalle grandi potenzialità

È in produzione sul territorio nazionale (da maggio a settembre) il cocomero a buccia nera Dolce Passione, frutto di una genetica di nuova generazione tutta italiana. Selezionato in Italia e coltivato per il mercato interno e per il Nord Europa, il cocomero Dolce Passione è rappresentato principalmente dalla cultivar “Giotto”, una delle più importanti novità per questa tipologia. Un ritorno in grande stile per una varietà che ha almeno 30 anni di storia e che appartiene alla nostra tradizione produttiva ma che, con questa novità, entra in una nuova fase.

Dolce Passione è un progetto nato da un lavoro di squadra che ha visto Lamboseeds (Sant’Agata Bolognese) impegnata sul fronte della sperimentazione e ricerca avanzata, insieme al mondo della produzione e della commercializzazione con Alma Seges (Eboli, Salerno), Ortofrutta Castello (Stanghella, Padova), e Lorenzini Naturamica (Sermide, Mantova).

Midi e seedless le caratteristiche amate dal consumatore di oggi

Ha una buccia molto fine, nera, brillante e uniforme, dotata di polpa rossa vivace e croccante, con un gusto caratterizzato da un grado zuccherino elevato (grado brix superiore a 12, che può aumentare se coltivato in aree ad alte temperature), ricca di fibra grazie anche all’assenza del seme.

Per le sue caratteristiche organolettiche e fisiche, Dolce Passione si colloca nel segmento dei cocomeri midi, con un peso che può variare dai 4 ai 6 chilogrammi, facilmente trasportabile, maneggevole, facile da conservare e consumare anche per il consumatore. Come per l’uva, l’assenza di semi è plus anche per il cocomero, così come la sua buccia sottile che non genera rifiuti ingombranti.

Una nuova alleanza per rafforzare la filiera dalla produzione alla commercializzazione

Dopo un anno dal debutto del prodotto, è la volta del Consorzio Dolce Passione, un’alleanza promossa da Lamboseeds, Alma Seges, Ortofrutta Castello e Lorenzini Naturamica. L’obiettivo dell’intesa è chiaro: promuovere e valorizzare il prodotto che lo scorso anno ha fatto il suo esordio sul mercato con ottimi risultati, in un percorso coordinato e avanzato. La guida del Consorzio è stata affidata a Roberto Castello, mentre la direzione è in mano a Luciano Trentini. 

Canali gdo ed eCommerce per Dolce Passione

Gli occhi sono puntanti sulla grande distribuzione organizzata, il canale maggiormente praticato dagli operatori che partecipano al Consorzio, ma si guarda con interesse anche all’eCommerce. Alla luce del fatto che i grandi gruppi della distribuzione hanno compreso l’importanza del fattore “servizio al consumatore”, determinante per l’aumento dei consumi, l’e-commerce si è rivelato un segmento commerciale in grande espansione con percentuali di crescita significative.

La produzione e gli obiettivi di Dolce Passione

I dati forniti dal Consorzio parlano di un aumento importante degli areali produttivi nell’ultimo anno, passati dai 60 agli attuali 200 ettari, segno evidente dell’interesse che muove il prodotto. Già nel 2022, primo anno di “test” commerciale, che ha interessato la superficie dei primi 60 ettari per una produzione complessiva commercializzata di 3.200 tonnellate, il prodotto ha suscitato l’apprezzamento sia dei produttori che dei consumatori. Un successo che ha spinto le aziende produttrici a promuovere la costituzione del Consorzio di promozione avvenuta nel mese di marzo.

Per l’anno in corso, il Consorzio stima una produzione di 8.500/9000 tonnellate, con una superficie di coltivazione di circa 200 ettari, oltre il triplo rispetto al 2022. Per allungare il periodo di commercializzazione del cocomero, le coltivazioni di serra e di pieno campo saranno distribuite, in misura diversa, fra le diverse aree del territorio nazionale: per il 50% al Nord, per il 30% al Sud e per il 20% al Centro, con una produzione stimata, calcolata sul 95% dalle coltivazioni, di 8.500 tonnellate, pari all’1,5 % della produzione nazionale.

A livello mondiale i consumi di anguria sono in aumento

L’anguria è uno di quei prodotti destinato ad aumentare i consumi nei prossimi anni. Si stima che a livello mondiale la produzione sia prossima alle 100 milioni di tonnellate con prospettive di crescita favorite dall’incremento delle temperature del pianeta che possono influire sull’aumento del consumo di questo frutto considerato climaterico per l’interesse concentrato soprattutto in estate.

Inoltre, il prodotto piace al consumatore più attento che lo sceglie anche per il basso contenuto di calorie, l’elevata presenza di acqua nella polpa e di licopene, un potente antiossidante. Tra le diverse tipologie di cocomero commercializzate, il consumatore guarda ancora ai frutti striati, ma sta crescendo il consumo di prodotti a buccia nera, polpa rossa, senza semi o con pochi semi edibili.

Lo scenario produttivo mondiale vede in testa la Cina, seguita dall’Iran, dalla Russia, dall’India e dalla Turchia mentre l’Italia, con una produzione intorno allo 0,5%, si colloca solo in ventesima posizione fra i principali produttori. Secondo gli ultimi dati disponibili, la superficie nazionale dedicata alla particolare cucurbitaceae è di circa 16.000 ettari per un totale di circa 539 mila tonnellate, con una concentrazione produttiva nelle area più vocate, Lazio, Puglia, Sicilia, Lombardia, Campania e Emilia-Romagna.

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