Daw, il delivery del fresco in azienda. In locker #vocidellortofrutta

L’idea innovativa è del giovane imprenditore bergamasco Flavio Amaglio che già nel 2015 aveva lanciato la marmellata in tubetto: “È un servizio di welfare, che valorizza il local: nel 2023 installeremo 60 locker, tra Bergamo e Milano, per arrivare a 200 in Lombardia entro la fine del 2024”

Locker Daw, Delivery at work
Locker Daw

Daw è un acronimo (in fase di registrazione) che sta per Delivery At Work e vuole essere un nuovo modo di declinare due successi: quello del delivery da una parte e quello dei locker dall’altra. In sostanza è un sistema che permette a un dipendente di ricevere frutta freschissima, attentamente selezionata e locale comodamente sul posto di lavoro, conservata in un locker refrigerato e da ritirare quando vuole: idealmente a fine giornata, evitando di perdere tempo per la spesa. L’idea è di Flavio Amaglio, giovane imprenditore bergamasco che nel 2015 aveva già lanciato sul mercato un’altra idea innovativa: la confettura in tubetto, costituendo l’azienda DreAma, con sede operativa a Osio Sotto (Bg).

Come nasce il progetto?

Ho un’azienda che ha inventato le marmellate in tubetto, uniche nel suo genere, con il marchio FruitAma, venduto principalmente in gdo. Nel 2021 ho concluso un’operazione di cessione di ramo aziendale a favore di un competitor bergamasco, General Fruit, gestore fra gli altri del marchio Del Monte a livello europeo. Loro ora sono i produttori e io continuerò a svolgere attività di ricerca e sviluppo e a collaborare per la gestione dei clienti e per la vendita online. Nel progetto Daw ho investito parte della liquidità e parte degli introiti dell’operazione, realizzando così la prima parte di test di consegna di ortofrutta (e non solo) nelle aziende nelle quali abbiamo posizionato i nostri locker refrigerati. La rete che stiamo creando permetterà alle aziende di offrire un servizio di welfare gratuito e ai dipendenti di ottenere un servizio di consegna della spesa pratico, comodo.

A quale domanda risponde il progetto e come si differenzia rispetto al classico delivery?

Flavio Amaglio , ideatore di Daw
Flavio Amaglio

Negli ultimi anni stanno comparendo locker ovunque: fuori dai supermercati, nei centri commerciali, presso i distributori di carburante. Questi però hanno un denominatore comune: la scomodità per il cliente di doversi recare al locker per il ritiro. Con il Daw invece la spesa “arriva” in azienda e può essere ritirata comodamente al termine dell’orario lavorativo, prima di recarsi a casa. Sono in contatto con tantissime imprese, anche molto importanti, e ho verificato che c’è questa nuova necessità. Da lì l’idea. Ho installato i locker nelle aziende, in modalità outdoor, principalmente nei loro parcheggi, per aumentare la comodità sia per la logistica in fase di consegna, che per i dipendenti in fase di ritiro. La merce viene consegnata anche in borse termiche per gestire al meglio il trasporto: le diamo in omaggio sulla prima spesa.

Da dove viene l’ortofrutta, da quali mercati?

Commercializziamo solo prodotti freschi, niente frozen e la peculiarità del nostro business è quella di non fare magazzino. Acquistiamo di notte la merce ordinata il giorno precedente, consegnandola in giornata, grazie alla collaborazione con il Mercato Ortofrutticolo di Bergamo. Gli ordini sono preparati e consegnati freschissimi la mattina dopo l’ordine, selezionando l’ortofrutta arrivata nella notte al mercato. Entro la tarda mattinata o primo pomeriggio siamo in consegna per garantire il ritiro della spesa anche ai dipendenti delle aziende che escono dal turno delle 14.

Quanti locker sono stati installati e qual è l’obiettivo numerico per i prossimi anni?

L’obiettivo è di posizionare 60 locker nel 2023, nelle zone di Bergamo e Milano poggiandomi sull’Ortomercato di Bergamo, dove abbiamo dei collaboratori. L’anno successivo potenzierò il business in queste due città strategiche, per poi espandere il progetto al resto della Lombardia con l’obiettivo di installazione di almeno 200 locker in altrettante primarie realtà aziendali.

Quanti e che tipo di prodotti si possono avere?

Sono circa 300 le referenze di ortofrutta su 1200 totali: si possono visionare e scegliere da un sito riservato alle aziende dove accedere con dei codici comunicati ai dipendenti. Constatiamo che le richieste seguono molto la stagionalità: ora si comprano soprattutto clementine, arance, zucchine; d’estate vanno molto i frutti di bosco e i pomodori. Completiamo le referenze, integrandole con insalate in busta, frutta secca, disidratata e tanto altro, anche bio.

Come funziona il sistema, qual è il vantaggio?

I dipendenti dispongono di un codice aziendale che dovranno inserire in fase di registrazione sul nostro portale. Grazie a questo, il nostro software conoscerà l’azienda di consegna e potrà organizzare e indirizzare la logistica. Quando il cliente fa un ordine riceve una mail con il Qr Code da utilizzare per il ritiro. Appena carichiamo la merce, inviamo una mail di conferma al dipendente, che da quel momento in poi potrà recarsi al locker per il ritiro della sua spesa. Diamo anche la possibilità di pianificare la spesa fino a 2 settimane.

I nostri prezzi sono circa il 10-15% di più rispetto ai prodotti del supermercato fisico tradizionale, ma se si considerano i costi aggiuntivi e di spedizione applicati dai competitor (mentre il nostro servizio di consegna è sempre gratis), siamo in linea con il mercato. Non secondarie sono l’altissima qualità e l’attenta selezione di prodotti freschissimi, che donano valore ai nostri prodotti e giustificano gli eventuali costi leggermente superiori.

Quanto costa all’azienda

Oltre a essere un servizio gratuito per il dipendente, lo è anche per l’azienda che ospita i locker a costo zero. Installazione, manutenzione e sanificazione sono a carico nostro. L’unica spesa richiesta è quella legata all’energia elettrica. Abbiamo stimato che il costo sia di circa 3 euro al giorno, in proporzione meno di un frigo di casa, visto che i locker sono sono coibentati e ottimizzati per l’installazione outdoor. Serviamo solo aziende medio-grandi con un minimo di 50 dipendenti, per poter ottimizzare i costi del servizio e poterlo fornire gratuitamente, ma ci stiamo attrezzando con soluzioni differenti anche per le piccole, visto che continuano ad arrivare richieste.

C’è l’idea di supportare il progetto con investitori?

Ci sono fondi di investimento con cui sono in contatto e che probabilmente entreranno per finanziare questo progetto, che in questa prima fase iniziale di test sta ottenendo ottimi risultati. Per ora a sostenerlo è la società di cui sono amministratore, DreAma srl, che oltre a occuparsi di marmellate ha aperto questo nuovo canale. Puntiamo tanto sulla comodità del servizio, sulla qualità del prodotto fresco e local e sulla sostenibilità: con questo sistema ottimizziamo i trasporti e così limitiamo la produzione di inquinamento e Co2 visto che il furgoncino, con una sola consegna, serve gli ordini di un’intera azienda e non di singoli privati. Per la logistica ci affidiamo a una società terza, in modo da poter garantire la catena del freddo.

 

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