Voce del verbo “aranciare”

L’appuntamento è fissato per domani sabato 5 dicembre 2015 alle ore 10 presso l’Istituto Alberghiero Niccolò Gallo di Agrigento. Ritorna anche quest’anno il quinto Concorso gastronomico “Aranciando Dolcemente” che ha come protagonista l’Arancia di Ribera Dop.

Indetto dalla Camera di Commercio di Agrigento e organizzato dalla sua azienda Speciale Pro.Gest con il Consorzio di tutela dell’Arancia di Ribera Dop, il concorso è finalizzato a promuovere e approfondire la conoscenza di uno dei prodotti di eccellenza siciliani, l’Arancia di Ribera Dop.

«Il concorso, giunto alla quinta edizione – sottolinea Vittorio Messina, presidente della Camera di Commercio di Agrigento – si conferma tra le iniziative più efficaci per la promozione di quelle eccellenze che sono conosciute e apprezzate in Italia e all’estero e che devono costituire il traino per valorizzare l’intera gamma di prodotti del territorio. In questo senso il coinvolgimento delle scuole con i giovani che partecipano al concorso, è un’occasione straordinaria per creare le premesse per nuove iniziative economiche che sappiano coniugare l’innovazione nei processi produttivi con la valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche della provincia che tanto risalto hanno avuto all’Expo 2015 di Milano».

Con questa iniziativa, prosegue il percorso del Consorzio di tutela dell’Arancia di Ribera DOP finalizzato alla valorizzazione, al miglioramento della qualità e alla presenza sui mercati dell’arancia anche attraverso azioni mirate ad accrescere la conoscenza dei consumatori sulle sue proprietà nutrizionali, salutistiche e gastronomiche.

L’arancia vanta già una deliziosa, capillare presenza in pasticceria fatta di torte, creme, bavaresi, bignè, crepes, canditi e altre dolcezze. Dopo i suggerimenti della nuova cucina italiana che incoraggia l’uso della frutta nelle preparazioni salate, le si spalancano finalmente anche le porte della cucina, dove mostra di possedere tutti i requisiti per diventare una protagonista di rango.

«Per chi voglia cucinare con l’arancia – spiega Giuseppe Pasciuta, presidente del Consorzio di tutela – , quella Ribera Dop è una scelta obbligata. Anzitutto per la polpa piacevolmente croccante grazie al perfetto equilibrio tra la parte morbida e quella fibrosa. In più, tutte le pellicole interne hanno la straordinaria qualità (unica tra tutti gli agrumi) di sciogliersi immediatamente in bocca subito dopo avere svolto il loro ruolo di sostegno. Infine l’equilibrio ideale tra il dolce e l’aspro dato da un residuo di zuccheri intorno ai 12 gradi brix. Anche la percentuale di succo intorno al 40%, la rende più resistente alla cottura. Ma le sue qualità non finiscono qui. La natura ha voluto regalarle un importante valore aggiunto privandola dei semi con una mutazione spontanea. L’uomo, da parte sua, dà il suo contributo non sottoponendola ad alcun trattamento dopo la raccolta con cere chimiche o naturali, ma limitandosi a lavarla semplicemente con acqua potabile. Questo particolare incoraggia l’uso della buccia che ha uno spessore ideale per la trasformazione in cucina e per agevolare la sbucciatura del frutto».

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