Coop for future, è di Orsini e Damiani l’ortofrutta virtuosa

L’azienda marchigiana Orsini e Damiani è una delle cinque aziende virtuose che Coop for future ha indicato tra le 370 imprese e i 576 stabilimenti coinvolti nell’iniziativa che da 13 anni la catena distributiva promuove per sensibilizzare i fornitori del marchio Coop sul tema della sostenibilità.

In collaborazione con Bureau Veritas (Organizzazione internazionale che si occupa di certificazione), Coop monitora le azioni dei propri fornitori in tema di impatto ambientale, a partire dal consumo di energia, ma anche il risparmio idrico, il tema dei rifiuti, l’utilizzo di materiali riciclati e le certificazioni adottate. Insieme alla Orsini e Damiani, premiata per la categoria Freschissimi ortofrutta, quest’anno si sono distinte Inalca (Freschissimi carni), Granarolo (Freschi industriali), Oleificio Zucchi (grocery alimentari), Lucart (non alimentari) oltre a nove menzionati per la lotta allo spreco e imballaggi in ottica di economia circolare.

Sostenibili a 360 gradi

Fondata 51 anni fa a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), dal 2011 Orsini e Damiani è guidata dalle figlie di Filippo Damiani, Alessandra (responsabile vendite e controllo qualità) e Laura (direttore di produzione) che dal profilo aziendale di Facebook hanno fatto sapere: “Siamo orgogliosi di comunicare che questa mattina a Milano abbiamo ricevuto il Premio Coop For Future. Siamo stati premiati per aver messo in campo azioni finalizzate alla sostenibilità: riduzione del peso degli imballaggi, utilizzo di materiali riciclati, valorizzazione di scarti e sottoprodotti con i nuovi prodotti Mangiatutto, prodotti bio e filiera controllata. Una grande soddisfazione, a coronamento di un impegno incessante e quotidiano”.

“Siamo di fronte a dati importanti, ottenuti attraverso un’adesione volontaria. Le eco-aziende, anche dai grandi fatturati insieme alle medie e piccole, sono in continuo aumento a dimostrazione di una maggiore sensibilità che va incontro a quello che viene chiesto dai consumatori”, ha sottolineato Maura Latini, amministratore delegato Coop Italia.
Al di là dei singoli interventi attuati da ciascuno dei vincitori, vanno evidenziate le azioni trasversali sviluppate per aumentare la sostenibilità ambientale del sistema Italia: “macro-azioni che fanno capire che cosa si può e si deve fare dal versante dell’impresa per dare un senso alla mobilitazione della “Generazione Greta” e di quanti vogliono fronteggiare in concreto la crisi climatica”. Nell’ambito della premiazione 2019 menzionate anche altre nove aziende: cinque di queste per i miglioramenti sugli imballaggi in ottica di economia circolare (C&D foods Italia, RE.LE.VI., CSC, Frosta e Cilento) e altre quattro menzioni per la lotta allo spreco (A.I.A., Sammontana, San Lidano e Sofidel).

13 anni di risultati

Il progetto è partito nel 2006 quando Coop, prima insegna della grande distribuzione italiana, aveva invitato i fornitori di prodotto a marchio ad adottare azioni mirate alla riduzione dei consumi energetici in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sancite dal Protocollo di Kyoto e prevedendo la collaborazione per la verifica dei dati di Bureau Veritas Italia. Dall’inizio del progetto a oggi, attraverso le azioni virtuose dei fornitori Coop, si stima un risparmio di circa 620mila tonnellate di C02: pari al consumo di circa 470mila auto diesel che percorrono in media 10mila km l’anno. Dal punto di vista energetico, Coop parla poi di risparmio idrico (oltre 4,2 milioni di m3), di energia elettrica (oltre 170 MWh-megawattora), di gas naturale (16 milioni m3 st) e di gasolio (4.674 t). Importanti anche gli obiettivi di risparmio per i materiali di imballaggio pari a 18.632 t di cellulosa, 106.927 t di plastica, 238 t di vetro, 1.103 t di metalli e 45 t di altri materiali.

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